Il paradiso all’improvviso…?

Just siiinging in the rain?

Dal pantano su cui «non si può giocare» all’acqua benedetta che ha accompagnato i neroverdi alla vittoria per 2 a 0 sulla Lazio e che ha lanciato i Difra’s boy in settima posizione a +4 sui biancocelesti. E allora lasciateci cantare sotto la pioggia, noi amici del Sassolino, che fino a un paio di partite fa criticavamo il Sassuolo a spada tratta senza troppi complimenti. Sono bastate due belle vittorie contro Empoli e Lazio a farci cantare sotto la pioggia un coro che sfida le nuvole e, guardando verso l’alto, punta a traguardi che fino a poco fa avevamo rinchiuso in fondo al cassetto. Dopo la pioggia viene sempre l’arcobaleno.

Dov’è la vittoria?

Fratelli neroverdi,

l’Italia s’è desta,

l’Europa, invece, ci tocca salutarla.

Dov’è la vittoria? Chiedetelo al tifoso neroverde che aveva risparmiato sui regali di Natale perché «l’anno prossimo la squadra va seguita in trasferta in giro per il mondo». Ahinoi, però, assieme alla magia del Natale, è sparita anche la magia del gioco del Sassuolo cui tocca fare i conti con un 2016 da cestinare e ripristinare (Ctrl+Alt+Canc).

Mayday, Mayday, abbiamo un problema. L’orbita neroverde manca del Missile da 3 partite (Napoli, Torino e Bologna) e si sente. Missiroli è infatti, agli occhi di tutti, il giocatore che più è cresciuto negli anni di A tanto da meritarsi il #missirolinazionale del web che ha preceduto, ahinoi, il suo infortunio. Non è un caso che uno dei periodi più bui della radiante stagione neroverde coincida con l’assenza di Simone Missiroli. Manca, ed è chiaro, il collante tra attacco e difesa, l’uomo tra le righe, il numero 7 in grado di lanciare l’azione e finalizzare. Dici poco? Dico Missiroli, l’uomo in più del terzo Sassuolo di serie A. A questo aggiungici l’assenza del compagno di reparto Magnanelli e quella di Vrsaljko, amalgama bene, metti in forno a 120 gradi ed ecco la ricetta per perdere l’imbattibilità casalinga… alla bolognese, ovviamente. Casa dolce casa?