Question Time, ci risiamo... |
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Scritto da Stefano Panini
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lunedì 19 gennaio 2015 |

Chi semina…?
…non raccoglie, almeno non a Marassi. Non farlo sul
campo del grifone – più adatto alla coltivazione della barbabietola da zucchero
che ad una partita di calcio – può sembrare una beffa ma tant’è. Le numerose
occasioni forgiate dal tridente neroverde non sono bastate per tornare a casa
con tre punti, anzi, si sbatte la testa ancora contro la dura legge del gol,
quella del “pallone è rotondo” e
quella del “non è finita finché l’arbitro
non fischia la fine” perché è nell’assurda banalità del calcio che troviamo
le risposte allo scarso raccolto neroverde. La partita di ieri riflette infatti
la stagione del Sassuolo: si gioca, si crea, si cresce come collettivo ma non
si raccoglie quel che si dovrebbe. L’undicesimo posto in classifica sta stretto
– non nascondiamoci sempre dentro l’abito della provincialotta che deve
salvarsi – e ora il pollice neroverde del Difra non può che puntare verso il
basso. «I conti si fanno alla fine» tuona il mister, ma quelli di metà stagione
dicono che il raccolto è scarso.
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Question Time, 1 a 1 |
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Scritto da Stefano Panini
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domenica 11 gennaio 2015 |

X Factor…?
Dalla Hit Parade del Mapei Stadium esce fuori una
cantilena (di pareggi…) che un po’ stona con le lodi al gioco del Difra che Tv
e giornali hanno infiammato in queste ultime settimane. Nella playlist
neroverde tra le mura amiche si registra qualche disco d’oro (vittorie contro
Empoli e Verona), una nota stonata (la sconfitta con Napoli) e tante – troppe –
canzonette da “festival di Castrocaro”
che lasciano l’amaro in bocca più che una dolce melodia. Sono 6 i pareggi collezionati dai neroverdi in casa; tutte occasioni
perse eccetto l’1 a 1 con la Juve. E se 3 indizi fanno una prova, 6 ne
fanno un bel problema su cui possiamo solo rimuginare. Il discorso aleggia da
tempo in città: il Sassuolo è cresciuto, gli avversari lo temono e arrivano al
Mapei Stadium armati di pazienza e catenaccio.
Ai neroverdi – il cui gioco si basa su ripartenze e velocità – non resta che
tentare di impostare una manovra che fatica a prendere forma se non dall’estro
del numero 25… morale? Punti persi in casa con squadre inferiori (quest’anno
possiamo dirlo) come Cagliari, Atalanta, Cesena e appunto Udinese. Sassuolo
grande contro le grandi, piccolo contro le piccole: la dura verità di questa
stagione.
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Question Time, luci a San Siro |
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Scritto da Stefano Panini
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mercoledì 07 gennaio 2015 |

La befana vien di…?
La befana vien di
notte, di Cerci se ne fotte, ha la barba da talebana, viva viva la befana.
Niente carbone nella calza
neroverde, semmai un piede – quello di Zaza – tanto violento quanto letale. La
Goal Line Technology non serve, sarebbe stato semmai più utile avere un
autovelox al posto dell’addizionale di porta per calcolare in quanto tempo la
bomba di Zaza avrebbe raggiunto le verdi colline Svizzere dietro San Siro. Aspetti
Cerci, sbarbato come espressamente richiesto da Silvio, e trovi Simone Zaza,
cui il barbone ha ridato lo smalto che si addice al bomber della nazionale. Una
barba più da Babbo Natale che da befana e un tridente – Gaspare, Melchiorre e Baldassarre
de noantri – che ad oro, incenso e mirra ha preferito regalare quei tre punti
che mancavano da troppo. Seguite la stella cometa… la strada è ancora lunga.
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Christmas Time |
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Scritto da Stefano Panini
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domenica 21 dicembre 2014 |

QUESTION
CHRISTMAS TIME?
Caro Babbo Natale,
ti scrivo mentre Sassuolo e
Cesena sono al secondo tempo della partita perché, per quanto mi riguarda, i
giocatori potrebbero aver iniziato a giocare a pallamano che non me ne
accorgerei. Approfitto di questi minuti per ringraziarti in primo luogo per la
salvezza dello scorso anno che ti avevo chiesto nell’ultima lettera, poi perché
ci sarebbero altre cose:
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Question Time, 90+3 |
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Scritto da Stefano Panini
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domenica 14 dicembre 2014 |

90, la paura?
I neroverdi anticipano la tombolata della vigilia: la paura fa 90 (+ 3).
Che si tratti di cali di attenzione? Gestione sbagliata del finale? Oppure solo
la cara vecchia sfi…? Quel che è certo è che, dopo Roma e Palermo, persino le
sette ore del pranzo di Natale con parenti, amici e benefattori faranno meno
paura del tabellone luminoso del quarto uomo. Ad ogni minuto di recupero
concesso equivarranno minuti di terrore da ora in poi? Passi il pareggio
dell’Olimpico, attorno a cui abbiamo potuto sfogare l’amarezza contro un
arbitraggio indigesto, ma sul gol di Belotti… non c’è scusa che tenga, la paura
fa 90 (più recupero) e la speranza, brutto da dirsi, è che si tratti solo di sfi…
. Prove eccellenti - anche con l’uomo in meno - rovinate al novantatreesimo
rischiano di far saltare testa e nervi (addio Cannavaro) ai neroverdi e anni di
vita ai poveri tifosi che francamente, ad altri punti persi nel recupero, non
so se resisterebbero.
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