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Così lontano, così vicino

di Annalisa Vandelli

Annalisa Vandelli è nata a Sassuolo nel 1972. Dirige la rivista Afro, www.afromagazine.it. E' autrice di vari libri, di cui l'ultimo Scritto sull'acqua nasce dall'esperienza di un anno in Etiopia.



Il baco del millennio Stampa E-mail
Scritto da Annalisa Vandelli   
martedì 09 ottobre 2007
L’11 settembre scorso in Etiopia abbiamo festeggiato l’ultimo dell’anno, siamo balzati dentro il  millennio, passando dal 1999 al 2000. Non sono in uno stato confusionale dato dal chat, la fogliolina magica, a base di anfetamine, che qui in tanti masticano lungo le strade, ma sono reduce da una settimana di festeggiamenti, programmati per tutte le tasche, anche per le più vuote.
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L'Africa è anche un'impresa Stampa E-mail
Scritto da Annalisa Vandelli   
domenica 09 settembre 2007
Vasken Avakìan è nato in Etiopia, da genitori armeni in fuga dal genocidio turco.
Una fuga rocambolesca che li ha visti prima approdare in Egitto e poi, nel 1905, qui, ad Addis Ababa, per poter coltivare liberamente la loro fede cristiana ortodossa copta.
Una fuga disgraziata, afflitta dalla perdita di una sorellina, ritrovata decine di anni più tardi, musulmana a Beirut.
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Harar, la città misteriosa Stampa E-mail
Scritto da Annalisa Vandelli   
lunedì 09 luglio 2007
Dopo dieci ore di viaggio su una corriera anni ’60, dotata di rilassanti poggiatesta in ferro, straripante di gente, oggetti di vario genere e musica in continuo amplificata all’esterno con un megafono, che attira i nuovi passeggeri alle fermate; dopo aver attraversato larghe fette di savana e di campagna etiopi, sono finalmente arrivata ad Harar, una sorta di mistero fortificato che si innalza dal nulla
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Quando Bernacca è un Borana Stampa E-mail
Scritto da Annalisa Vandelli   
mercoledì 09 maggio 2007
Halaka è un uomo sulla settantina, così secco che gli si potrebbero contare le ossa ad una ad una, tenendole tra le dita. Esce dalla capanna, si siede sul suo poggiatesta per terra, davanti all’entrata e aspetta di trovare la concentrazione necessaria per parlare. Con le dita magre e nodose forza il contenitore di pelle che gli penzola sulle costole
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Yabello Stampa E-mail
Scritto da Annalisa Vandelli   
sabato 31 marzo 2007
Yabello ha nel nome un chè di italiano e di incoraggiante. È una cittadina che sorge nella conca di tre colline, in piena savana, nel profondo sud dell’Etiopia. A poche centinaia di chilometri si attraversa il confine e si bacia la terra del Kenya. Si vocifera che qui i coloni italiani pensassero di edificare una piccola Roma e senz’
altro questo spazio era “bello” per una posizione di ristoro, rispetto allo sconfinato, sconfortante
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