Numero 48, Autunno 2009 - UN NUMERO SPECIALE: con questa uscita
si chiude la prima parte della vita del "Sassolino" inteso come mensile,
mentre prosegue a pieno ritmo il portale "il Sassolino.net" (e comunque
non finirà qui!). A corredo di una mostra organizzata dalla Redazione,
ecco un numero speciale con tanti aneddoti, un racconto di Emilio
Rentocchini, il lavoro di Leo Turrini e tanto altro...
Clicca sulla copertina per scaricare il Sassolino SPECIALE dell'autunno 2009 in .pdf
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Addio Banana dieci e lode, addio o Così o Pomì, addio Emanuele Pirella
Scritto da Diego Fontana
venerdì 26 marzo 2010
Il signor Pirella non è stato precisamente il mio primo datore di
lavoro. Ufficialmente sono stato assunto da Cernuto & Pizzigoni, i
due creativi che dirigevano l’agenzia che aveva il suo nome scritto
sulla porta, in un periodo in cui Emanuele però non era presente.
L’agenzia si chiamava Lowe Lintas Pirella Goettsche, ma tutti
continuavano a chiamarla semplicemente Pirella: “Lavoro in Pirella”,
“Hai visto l’ultimo annuncio della Pirella?”, “Come va in Pirella?” si
sentiva dire in giro dai creativi di Milano.
Ho ricordi strani di quel primissimo periodo, legati al suo cognome.
Ricordo quando il palazzo Pirelli fu colpito da quel famoso aereo, e
tutti da Sassuolo mi telefonavano col cuore in gola...
Giuliana Sgrena: "Il velo? Le donne islamiche sono vittime"
Scritto da Laura Corallo
giovedì 18 marzo 2010
Aveva detto che in Iraq non sarebbe più tornata. Invece, a
cinque anni dal suo rapimento, Giuliana Sgrena, la giornalista del Manifesto,
è tornata a Baghdad. Dal viaggio è nato un reportage che la Sgrena ha
pubblicato in un libro dal titolo “Il ritorno – Viaggio nel nuovo Iraq”
(Feltrinelli) e che racconta come è cambiata la vita in Iraq dopo la
guerra americana, descrivendo la vita quotidiana nella terra del Tigri e
dell’Eufrate. Il nome di Giuliana Sgrena è legato soprattutto
all’episodio del suo sequestro avvenuto a Baghdad il 4 febbraio 2004
dall’Organizzazione della Jihad islamica. La liberazione, avvenuta un
mese dopo, ha però avuto un esito drammatico. Infatti mentre l’auto
sulla quale Giuliana Sgrena e e l’agente del Sismi Nicola Calipari,
percorreva la strada verso l’aeroporto, fu colpito a fuoco a un
chek-point da un blindato americano. La Sgrena rimane ferita, Calipari
viene ucciso. La giornalista del Manifesto ha seguito nel corso
della sua carriera numerosi conflitti: Somalia, Palestina, Afghanistan,
Algeria, cercando di descrivere la difficile quotidianità di uomini,
donne e bambini che vivono in terre martoriate dalla guerra.
Francesco Taddeucci, il pubblicitario più "disbanded" che c'è
Scritto da Diego Fontana
lunedì 15 marzo 2010
Intervista a Francesco Taddeucci, direttore creativo DDB
Ciao Francesco. Sei tra i creativi italiani più premiati in assoluto.
Alcuni dei tuoi annunci sono nella storia della pubblicità e vengono
studiati nelle scuole di comunicazione. Che effetto fa? A volte ti
soffermi a pensarci? Non ci penso mai, ma quando mi capita di
leggere, ad esempio, che hanno fatto una tesi su una mia campagna mi fa
una certa impressione e ovviamente mi fa piacere. Ma capita di rado. C’è
un tuo annuncio a cui sei particolarmente legato? Annunci no,
ingialliscono subito. Magari di più qualche spot: le campagne Enel di
Giannini e dei 3 buchini ad esempio, perché erano difficili da fare. Il
cliente era (ed è ancora, da quanto so) molto esigente...
Galimberti: "I giovani stanno male. Ma non lo sanno"
Scritto da Laura Corallo
domenica 07 marzo 2010
Umberto Galimberti
Stanno male ma non lo sanno. Vivono nell’assoluto presente per
dimenticare un futuro che non c’è. E’ il profilo dei giovani
contemporanei tracciato da Umberto Galimberti, filosofo e psicanalista, nel
libro L’Ospite Inquietante. Il Nichilismo e i giovani (Feltrinelli).
Prendendo spunto da Nietzche e Heidegger, Galimberti parla di
Nichilismo cioè il crollo dei valori che caratterizza l’esistenza dei
giovani d’oggi; giovani sempre più insicuri e incapaci di aggrapparsi ai
valori che avevano rischiarato la strada ai loro padri.
Il
filosofo ce ne parla in questa intervista raccolta al Teatro Carani lo scorso 27 febbraio, tracciando anche una via
di uscita ad una delle contraddizioni del nostro tempo.