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La piccola e il bauletto Stampa E-mail
Scritto da Giovanni   
martedì 02 gennaio 2007

La piccola Caterina inciampò in quel bauletto arrugginito, gli fece fare un volo di parecchi metri, da farlo finire nel laghetto del campo dei fiori. Il flebile "ahi!" che echeggiò la fece restare senza parole. Tutta rosa il viso e sudato il nasino, con le manine fredde chiuse a pugno indietreggiò di qualche passo.  Eppure aveva udito bene quel lamento, non vi era alcun dubbio, proveniva dal bauletto. “Eh, eh! Quanto sei buffa con quel ciuffo di capelli neri che ti cadono sul viso, e quella macchiolina nera sul labbro. Deve piacerti un mucchio correre, hai due belle gambe: mai visto una strana come te! Scherzi a parte, mi presento: sono Farfalla”. “Farfalla ne sai qualcosa del gridolino che e' uscito da quel bauletto?” “Vedi, piccola cara, tu riesci a vederli: i sogni, la fantasia, l’amore, il sole caldo, gli angeli, tutto può succedere ai tuoi bei occhi scuri, e mai per caso. Io trascorro tutto il giorno ad osservare il mondo e di cose incredibili ne ho viste tante.
Ad un tratto… puff! Una nuvoletta bianca uscì dal bauletto ed un tipetto pure molto strano, fece la sua apparizione a Caterina e Farfalla, incredule. “Acciderbolina! Sono tutto zuppo e infreddolito!  A chi è venuta la brillante idea di scaraventarmi nel lago.” “Chi sei? Cosa ci fai qui?” Domandò facendosi coraggio la piccola Caterina. “Mi chiamo Gigi, sono un angelo di 7 livello, in trasferta.” “Io desidero un mondo allegro” disse Caterina, e lo fissò dritto negli occhi e con tutta la dolcezza della quale era capace chiese: "Puoi farmi il favore di ricoprire questi prati di tanti grandissimi fiori colorati? Ed ora il secondo desiderio: vorrei che tu con un grande soffio spazzasti via le tristezze e cattiverie del mondo assieme a tutte le spazzature.  Puoi ?" Allora Gigi, trattenendo il respiro, sbattè gli occhi e, all'improvviso i desideri di Caterina si avverarono. “E' meraviglioso, grazie Gigi!  ora il terzo ed ultimo desiderio. Non vorrei sprecare un'occasione così importante… Ecco, ho trovato! Vorrei che tutti i grandi tornassero bambini, così tutti insieme potremmo giocare e divertirci spensieratamente”. Al contrario dei precedenti tentativi, non funzionò: il mondo continuava ad avere tanti papà e tante mamme. Come se ciò non bastasse, all'improvviso Caterina si trovò circondata da un pacifico esercito di insetti dei prati, di api e cicale che, lamentandosi, le dissero: “Caterina, e' successo il finimondo, guarda. Con questi fiori così grandi ed alti le formiche non riescono più ad arrampicarsi lungo lo stelo, le api non sono più in grado di trasportare il polline così grosso, e poi c'è stato un forte vento.” Solo allora Caterina cominciò a capire. Gigi dolcemente le disse: “Bambolina mia, non possiamo con un semplice gesto sconvolgere la natura delle cose, non credi? La natura ha provveduto affinché ognuno sia al posto giusto per svolgere il proprio compito”. Anche Farfalla, che aveva assistito in disparte, commentò: “Ci sono dei sogni che costa fatica realizzare, non e' così?  Ma una volta diventati realtà… Hai presente che soddisfazione? Gigi sorridendo guardò per la prima volta dentro gli occhi di Caterina e si beò di tanta dolcezza. Forse mezzo secondo era passato da quando aveva guardato negli occhi di Caterina e gia aveva percorso la distanza terra-luna e ritorno. Ne era innamorato.

 

BIOGRAFIA AUTORE 

Giovanni, lettore che preferisce restare anonimo, ci ha spedito questo racconto prima di Natale.



 
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