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Pattuzzi: "Avanti tutta" Stampa E-mail
Scritto da Francesco Martignoni e Marcello Micheloni   
venerdì 08 giugno 2007
Il sindaco di Sassuolo ha un ruolo importante all’interno delle operazioni per l’aggregazione tra Hera e SAT: “Se la trattativa non andasse in porto sarebbe una sconfitta”. Ma con lui abbiamo parlato anche del reale potere che manterrebbe il Comune, dei servizi offerti agli utenti e di etica del business

 

Signor Sindaco, qual è il suo ruolo nella transizione SAT-Hera?
I consigli comunali di Sassuolo, Fiorano, Formigine e Maranello hanno deliberato un mandato ai sindaci affinchè si occupino della trattativa, nell’intento di vedere se ci sono le condizioni per un superamento di SAT. All’interno di questo patto sono stato scelto come rappresentante.
A che punto siamo della trattativa?
Siamo sulla strada che porta ad una soluzione rapida, anche perché altrimenti sarebbe una sconfitta sia per le amministrazioni che per Hera.
Quindi lei è d’accordo con questa soluzione…
Certamente. La logica è questa e anche la prospettiva futura ci porta in questa direzione: i comuni non devono essere soci in nessun tipo di azienda. Devono avere un chiaro contratto con l’azienda che eroga un determinato servizio; e bisogna munirsi di una struttura interna, sia politica che tecnica, che faccia seriamente un lavoro di verifica costante per vigilare sul rispetto del contratto stesso.
Ma non vede la possibilità che le amministrazioni pubbliche perdano peso all’interno di un sistema indispensabile come quello dell’erogazione dei servizi primari?
È chiaro ed evidente che la catena si allunga. Ma innanzi tutto Hera adotta un modello che ha molta attenzione nei riguardi del territorio; inoltre se transitassimo le partecipazioni pubbliche del territorio SAT all’interno della holding che controlla quelle del territorio ex-Meta (la provincia di modena ndr) avremmo un peso notevole all’interno delle decisioni dell’azienda.

Il primo cittadino di Sassuolo
Graziano Pattuzzi, sindaco di Sassuolo

Non ci ridurremmo quindi ad una provincia dell’impero Hera…
No. Certo non avremo un rappresentante comunale come avveniva con SAT ma i sindaci avranno la possibilità di sollevare questioni e fare richieste; attraverso le partecipazioni si potrà collaborare per stabilire gli standard di qualità e le amministrazioni potranno controllare che gli accordi contrattuali per l’erogazione del servizio siano rispettati.
In Italia il futuro delle ex-municipalizzate è ancora molto indefinito, perché qui a Sassuolo si stanno accelerando tanto i tempi per giungere a questa fusione?
In Italia sia il governo che c’è stato fino al 2006 sia quello odierno, seppure con risvolti differenti, hanno spinto molto perché si puntasse a questo tipo di aggregazioni; ma è giusto che sia così: il mercato va in quella direzione e il capitalismo italiano ha bisogno di aziende che possano sopportare la concorrenza straniera quando verranno varate le prime gare per la gestione dei servizi. Servizi che senza grandi aziende di multiservizi sarebbero in pochi anni fagocitati da spagnoli, francesi e tedeschi. Hera potrà partecipare alle future gare di assegnazione come SAT non avrebbe potuto.
Quindi è una questione di sopravvivenza per SAT?
Assolutamente sì. Visto il trend globale, se continuo a difendere la mia aziendina tra qualche anno non mi rimarrà altro che vendere quei tre ferri vecchi che mi sono rimasti e mettere tutto in liquidazione. Cosa ne facciamo della SAT se non sarà in grado di vincere gare e appalti?
Per quanto una Fiat 500 sia una bellissima macchinina non ci possiamo certo correre un GranPremio di Formula1.
Viene spontaneo il parallelismo con le Ferrovie dello Stato, non crede che come per Trenitalia si finirà per galleggiare in una sorta di monopolio per lunghi anni?
Trenitalia è ancora all’interno di un processo in evoluzione. Presto arriveranno gare per la gestione dei servizi di erogazione di gas, acqua e rifiuti.
Non le sembra però che le amministrazioni, così facendo, perdano un businness crescente a favore di privati?
Si va verso i privati, è vero. Ma è una cosa che succerà anche per gli asili e le scuole; anche l’Unione Europea spinge in questa direzione. Non sono lungimirante se guardo solo al mio orticello, si va verso le privatizzazioni e il mercato nella speranza di raggiungere maggiore efficienza. La pubblica amministarzione è sempre di più un elemento di freno allo sviluppo, per colpa dei processi decisionali che sono fuori da ogni logica e per colpa della gestione dei servizi, spesso non sufficienti e troppo costosi.
Questa sembra una scelta irreversibile. Fra qualche anno un’altra giunta, di qualsiasi colore politico, non potrà tornare indietro. Questa condizione non fa un po’ paura?
Certamente stiamo affrontando una bella sfida, e stiamo facendo una scommessa. Io ci credo. L’importante sarà riuscire a mantenere un equilibrio fra remunerazione del capitale privato e qualità dei servizi erogati; credo che in assenza di qualità per il territorio nemmeno i capitali privati investiti sarebbero remunerati. E poi bisogna operare per l’abbattimento dei costi: le aziende parapubbliche come SAT sono ancora troppo ingessate nella loro struttura e nella tutela del lavoro. e per l’abbattimento dei costi i grandi numeri e gli investimenti contano.
Ma i dipendenti SAT?
Mi auguro una maggior flessibilità e la creazione di incentivi per ottimizzare il lavoro e per dare nuove opportunità di crescita professionale.
Un’ultima domanda rivolta ad un sindaco rappresentante di una giunta di sinistra…
Centro sinistra.
Centro sinistra. È eticamente corretto fare businness su servizi primari?
Se l’azienda è efficiente e fornisce un servizio di qualità, se i lavoratori sono pagati ciò che gli è dovuto credo che sia eticamente corretto.



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