Scritto da Marcello Micheloni
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lunedì 31 dicembre 2007 |
Tra le righe di questa inchiesta sulla scolarizzazione c’è qualcosa che tocca. E’ assodato che nel distretto di Sassuolo, in proporzione a Modena, vivano davvero pochi laureati. Ma non tutti giudicano il dato allo stesso modo: dalla Provincia ci spiegano che questo minore tasso di scolarizzazione non incide più di tanto sull’economia del comprensorio, opinione, però, tutt’altro che condivisa dalle parti di Confindustria Ceramica dove si mettono le mani nei capelli per la carenza sul mercato di ingegneri o chimici industriali. Lungi da noi pensare che la formazione scolastica sia la sola che conta, però tra le due opinioni c’è una divergenza su cui riflettere. Nel frattempo aumenta le produzione di piastrelle realizzata all’estero dai grandi gruppi sassolesi, spinti da costi decisamente più bassi. Cosa ne penserà la schiera di coloro che vedono nella difesa dell’eccellenza, prodotta qui s’intende, la salvezza della nostra economia? C’è qualcosa che tocca. Tra le infinite motivazioni per le quali occorrerebbe fare più chiarezza sul “dove diavolo stiamo andando a finire”, c’è in prima fila anche il rispetto per l’universo della scuola sassolese, che avrà pur tutti i difetti del mondo ma che non ci è parso rassegnato al declino e che soprattutto continua a vedere nelle aziende del distretto un imprescindibile faro di riferimento. Ecco: se il faro dovesse cambiare direzione, studenti, insegnanti e presidi andrebbero avvertiti in gran fretta.
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