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UNA STORIA VERA, di David Lynch

Scritto da Marcello Micheloni

domenica 22 maggio 2005

Una storia vera (The Straight Story), di David Lynch

(Usa-Fra 1999)
Con Richard Farnsworth, Sissy Spacek, Harry Dean Stanton.

Quel forsennato di David Lynch era già riuscito a commuovere il suo pubblico nel 1980, con lo splendido Elephant Man. E probabilmente qualche lacrimetta era scappata anche ai sudditi di Elvis Presley durante l’appassionata Love me tender cantata da Nicolas Cage nel pur violentissimo Cuore Selvaggio (1990).
Poi qualche anno fa è arrivato Una storia vera, film ispirato da un fatto realmente accaduto: l’ultrasettantenne Alvin decide di percorrere oltre 300 miglia a cavallo di un tagliaerbe per andare a trovare il fratello malato con cui, per un litigio, non parla da lustri. Per chi ha amato il Lynch dell’evento Twin Peaks qualche dubbio era lecito, ma il regista statunitense ne ha dissolto la maggior parte costruendo il “road-movie” probabilmente più lento della storia del cinema.
Lento, ma dal ritmo perfetto.
Chi l’ha detto che l’America va per forza percorsa a 100 miglia all’ora in chopper o in cadillac? Sicuramente non Alvin Straight, lucido ed orgoglioso sul suo tosaerba, carico della saggezza di chi ne ha viste di tutti i colori (e non solo nei panorami splendidi che Lynch ci mostra); la saggezza di chi “ha imparato a separare il grano dalla crusca e ad ignorare le sciocchezze”.
Alvin incontra solo persone disponibili (ma, attenzione, mai noiose): forse perché è più facile essere cordiali con chi sfiori piuttosto che con chi ti è sempre a fianco? Magari sì. Ma anche perché dietro la macchina da presa c’è Lynch il forsennato: se “sulla strada” è lo stile di chi sta al margine della società, quello di Alvin, al margine (letteralmente) della strada stessa, lo è ancora di più. E gli incontri che fa non possono essere banali.

“Nessuno conosce la tua vita come un fratello che ha quasi la tua stessa età”, Alvin Straight (Richard Farnsworth)

(clicca qui per vedere una scena tratta da "Una storia vera")