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LA LINGUA DEL SANTO, di Carlo Mazzacurati

Scritto da Marcello Micheloni

lunedì 09 maggio 2005

La lingua del Santo, di Carlo Mazzacurati

(Italia, 2000)
Con Fabrizio Bentivoglio, Antonio Albanese, Isabella Ferrari, Toni Bertorelli, Marco Paolini.

Una delle più belle commedie nostrane degli ultimi anni, nipote assai degna di quelle “all’italiana” di Risi e Monicelli.
Padova, giorni nostri: Antonio e Willy, due sbandatissimi, ladri per necessità ma non solo, rubano quasi per caso la lingua di Sant’Antonio custodita nel reliquiario innescando un putiferio nel ricco Nord-Est.
Carlo Mazzacurati (Il toro, 1994; Vesna va veloce, 1996; L’amore ritrovato,2004) accompagna lo spettatore in un mondo di eroi e principesse, ladri e santi, orchi e streghe volanti, tutte figure tranquillamente ricavate dalla nostra crudele e bizzarra quotidianità. E ci fa divertire: una serie di gag perseguita le vicende dei due protagonisti, ribadendo la voglia del film di non prendersi troppo sul serio. Anche se a dirla tutta qualcuno “troppo sul serio” l’ha preso: il Priore della Basilica,
dopo aver valutato il tema trattato dalla pellicola, non ha concesso la possibilità di effettuare riprese interne alla chiesa, divieto che ha costretto la troupe a ricostruire visivamente la chiesa del Santo utilizzando frammenti di altri edifici sacri. Valutazione probabilmente sbagliata, vista la rispettosa distanza che il film tiene verso la fede più vera e semplice.
Risate e malinconia, quindi, con Bentivoglio e Albanese bravissimi, Isabella Ferrari bellissima, una fotografia incisiva e le nobili e “popolari” musiche di Ivano Fossati.

“…una gallina che assomigliava tantissimo a Ringo Starr e probabilmente
era immortale come i Beatles”, Willy (Fabrizio Bentivoglio)

(clicca qui per vedere una scena tratta da "La lingua del Santo")