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Scritto da Manuel Mazzacani   
sabato 30 ottobre 2010

Sono morto il 4 di luglio, in una mattina afosa. Eravamo in tanti lì in mezzo alla mischia, ammassati come comari al mercato. Tutti lì per un solo obiettivo. Papà non l’avrebbe pensata così, quando era iniziata la rivolta contro la soppressione governativa della libertà di espressione. Nella piazza si sentivano solo cori e grida. La polizia ci guardava in silenzio mentre sventolavamo i libri e le bandiere. Pareva quasi in certe occhiate che ammazzassero il nostro coraggio.

Accanto a me il ‘Sorcio’ rollava la sua terza sigaretta. Era eccitato nel vedere la sua opera in atto. Il sorcio, o meglio Daniele, studiava Lettere a Bologna da quasi sei anni. Fuori corso e fuori di testa, dicevano i ben pensanti professori ordinari, che vedendolo distribuire fogli ai passanti sugli aumenti delle tasse universitarie, ridevano di lui.

È così che l’ho conosciuto. Non me ne sono mai pentito.

Il Sorcio, che intanto aveva gettato in terra il terzo filtrino bruciacchiato, prese il megafono.

Urlò con tutto il fiato che aveva in corpo tant’è che in molti non capirono una parola.

“Ci trattate come pecore. Oggi vedrete quanto possono mordere le pecore che non vogliono vendersi!”.

La folla gridò con foga inaudita. Le finestre tremavano. Eravamo in tantissimi.

“Siete solo dei delinquenti andatevene a casa! Credete che tirando bombe nei palazzi cambierà qualcosa?” gridò il comandante accerchiato dai celerini, quasi fosse un generale romano.

Noi addestriamo i giovani a scaricare napalm sulla gente” gridò il Sorcio indicando un gruppo di poliziotti intenti ad armarsi coi manganelli “Ma i loro comandanti non gli permettono di scrivere cazzo nei loro aerei perché è osceno! Ci hanno tolto il diritto di esprimere noi stessi. Questa nuova mentalità che ci viene sbattuta in faccia alla luce del giorno e riposta nella vostra tasca di notte, ci disgusta. Moriremo prima di tornare nel vostro recinto falso e ipocrita!”.

Non ricordo chi per primo sfondò il cordone della Polizia.

Molti sono a terra con me in questo momento.

Il manganello che ha rotto la testa ora si sta probabilmente nutrendo con altro sangue.

Sangue libero.



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