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Crozza si conferma, senza convenevoli Stampa E-mail
Scritto da Enrico Vannucci   
martedì 03 novembre 2009

Maurizio Crozza
Maurizio Crozza
VISTI PER VOI - (Domenica 1 Novembre, Teatro Carani, Sassuolo) Maurizio Crozza si conferma uno dei comici migliori del panorama italiano contemporaneo.  Il suo nuovo spettacolo, Fenomeni – approdato Domenica sera al Teatro Carani, inaugurandone la stagione teatrale 2009/2010 e facendo registrare il tutto esaurito – è un dialogo continuo con il pubblico nel quale, oltre a momenti più cabarettistici e satirici legati all’attualità, anche quella più odierna, trovano spazio alcuni dei personaggi più riusciti estratti dalla sua ultima trasmissione televisiva in onda su La 7 per un paio di stagioni – Crozza Italia – assieme a qualche esilarante new entry.

Lo show inizia subito, senza troppi convenevoli, con la satira politica: un colpo ai coniugi  Mastella, tanti alla novità Marrazzo, molti, è ovvio, a Berlusconi. Il Presidente del Consiglio catalizza la maggior attenzione non solo perché la sua carica rappresenta il potere da sempre oggetto della satira, ma, soprattutto, perché sono le sue vicende personali – note a chiunque – ad attirare l’interesse del comico genovese e del pubblico. Non si deve però credere che Fenomeni sia uno spettacolo politico né che si scagli a senso unico contro la maggioranza di governo, infatti, anche il centro-sinistra riceve le sue – più che giuste – critiche. I bersagli in questo caso, oltre al già citato Marrazzo, sono l’ex-segretario del PD Walter “Ma anche” Veltroni, il neo-segretario Bersani, Massimo D’Alema – al quale viene chiaramente consigliato di tornarsene a casa in barca a vela, non si sa mai che qualche tsunami se lo porti via – e il padre putativo di tutta la coalizione di centro-sinistra Romano “Mortadella” Prodi. Anche il resto del sottobosco politico nazionale è, però, preso di mira: da una riuscitissima imitazione di un Renato Brunetta indiavolato che non lascia mai parlare il suo interlocutore a un Rutelli in uscita dal Partito Democratico snobbato dai chiunque pure i suoi ex-compagni di partito, fino all’UDC con Casini, Cosimo Mele, ma soprattutto, Cuffaro e Buttiglione che diventano oggetto dei maggiori scherni del comico. Ovviamente, un piccolo spazio è stato dedicato alla riuscita, e famosa, imitazione di Benedetto XVI che questa volta si trova a dover fare i conti con un Berlusconi che mira a prenderne il posto. Ciò che forse si può rimproverare a Crozza è una vena un po’ populista – capace di attrarre consensi fin troppo facili – che questa prima, lunga, parte dello spettacolo sembra voler veicolare – in particolar modo grazie all’invito più volte ripetuto all’indirizzo dei politici di andarsene a casa per risparmiare i soldi e investirli nell’istruzione e la ricerca – sottotesto, questo, che – sebbene possa essere condiviso politicamente – appare – a livello comico – del tutto non necessario, tranne, forse, che per attivare questa sorta di captatio benevolentiae della quale il comico genovese può fare volentieri a meno, riuscendo, già grazie al suo talento, ad attrarre facilmente l’attenzione su di sé e lo spettacolo. Di tutta questa sezione sulla politica italiana forse il momento più riuscito e fresco – anche perché nuovo di zecca – è l’imitazione di Napolitano che, ogni mattina, per poter fare colazione è costretto prima a subirsi la lettura della stampa quotidiana dove giornalmente deve leggere attacchi alla sua persona, poi si trova obbligato a firmare assurdi decreti legge – come la trasformazione del tribunale di Milano in un box auto – per i quali, ogni qualvolta, deve trovare un aggettivo di disappunto con il quale commentare il suo gesto istituzionale, svolto solo ed esclusivamente per poter, finalmente, addentare l‘agognato biscotto mattutino.

Fenomeni, come si scriveva all’inizio, non si occupa soltanto di politica. Oltre a battute sull’influenza suina, sulla vita degli uomini del nuovo millennio, la Cina e i cinesi, o aneddoti sulle favole per bambini che in realtà appaiono più simili ai film dell’orrore, piene come sono di violenza, squartamenti e quant’altro – coadiuvato anche da momenti nei quali Crozza si esibisce cantando canzoni dai testi stravolti che già dal Rockpolitik di Celentano, aveva portato in scena più volte, facendole diventare uno dei suoi cavalli di battaglia – nella seconda parte dello spettacolo, trovano soprattutto spazio i pezzi di repertorio del comico: l’architetto Fuffas e lo scienziato Zichichi. Trattandosi, appunto, di repertorio, molte delle battute erano già note ai più ma, proprio grazie alla loro qualità, riascoltarle ha provocato lo stesso una forte ilarità nel pubblico presente, in particolar modo, l’ultimo personaggio, Zichichi – con il quale lo spettacolo si è chiuso – ha riscosso un notevole successo, come possono testimoniare le risate esasperate fino alle lacrime degli spettatori. Crozza ha poi concesso un piccolo bis nel quale, imitando Alan Friedman, ha cercato di spiegare la crisi economica con un monologo assai divertente sebbene, anche questo, già ascoltato in televisione.

Una serata assai piacevole per il pubblico pagante che, in chiusura, ha tributato un lungo applauso, dopo i numerosi scaturiti durante lo spettacolo, al comico genovese e ai suoi due collaboratori sul palco. Una serata che inaugura al meglio la Stagione Teatrale del Carani che quest’anno parte con i migliori auspici grazie a un’esibizione che ha raccolto i favori del pubblico e un tutto esaurito che chiunque, non solo Sassolese di nascita, spera si possa ripetere anche durante le prossime rappresentazioni.



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