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SOLITUDE STANDING, di Suzanne Vega Stampa E-mail
Scritto da Lucio Vallisneri   
venerdì 20 febbraio 2009

Solitude standing, di Suzanne Vega

 (A&M, 1987)

Quest’estate mi è capitato di assistere ad un reading musicale dalle nostre parti (ma come mai nulla del genere a Sassuolo??? Mah...), e così mi è tornato alla memoria questa bella produzione della californiana trasferita a New York e cresciuta ad Harlem.
L’album contiene Luka, la conosciutissima song che parla di un ragazzino maltrattato e forse Harlem non è solamente un riferimento geografico, di sicuro tra i suoi brani più famosi. Poi, c’è Tom’s diner, la canzone ritenuta un sacrilegio da molti critici… Sapete cosa vi dico, a me non dispiaceva, proprio cantata così come viene, come uno scioglilingua, insomma ho sentito di molto peggio, se avete voglia provate a cercare la versione rarissima eseguita dai REM, vi divertirete tantissimo nell'ascoltarla. Il resto sono canzoni scritte e cantate di cuore, Night vision, la stessa Solitude standing...

Di certo, mi direte, non un lavoro di irripetibile qualità, sono d’accordo… Ma sincero e fatto con gusto.



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