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Distratti al volante Stampa E-mail
Scritto da Francesco Martignoni (con M.Micheloni)   
venerdì 17 ottobre 2008

Molto più che alcol e alta velocità (che restano naturalmente da combattere e monitorare) pare che la reale emergenza sia la nostra negligenza, la nostra distrazione, la nostra “banale” disattenzione al volante…

Il trend degli incidenti a Sassuolo
Il trend degli incidenti sul Comune di Sassuolo negli ultimi anni. Si noterà il calo di sinistri in occasione dell’introduzione della patente a punti (luglio 2003). L’effetto è durato poco: purtroppo nel biennio 2006-2007 il livello di incidenti ha addirittura superato i livelli del 2002 (dati dell’Osservatorio provinciale per la Sicurezza Stradale, per i quali si ringrazia la Polizia Municipale di Sassuolo)
 

 

IL VERO PROBLEMA E’ LA NORMALITA’
Da tempo ormai le istituzioni hanno dichiarato guerra alla strada, che ogni anno fa migliaia di vittime. Una dichiarazione di guerra che ha coinvolto anche e soprattutto le pessime e pericolosissime abitudini degli automobilisti italiani.
I media nazionali portano continuamente sotto i riflettori questo tema, additando come responsabili presunte emergenze dovute all’alta velocità, all’abuso di droghe o alcool. Partendo invece dai dati raccolti dall’Osservatorio provinciale per la Sicurezza Stradale, possiamo facilmente renderci conto che la situazione è diversa.
Sulle strade gli incidenti sono migliaia, con morti e feriti, ma le principali cause di questa situazione non sono né l’alcool né la velocità smodata. Sul territorio provinciale, nel 2007 il suddetto Osservatorio ha registrato, tra gli altri, 182 incidenti causati da alta velocità, 56 nei quali erano coinvolte persone con un tasso alcolemico superiore a quello consentito e soltanto 2 causati dall’assunzione di stupefacenti o farmaci. Sui 3630 incidenti totali contati in provincia nel 2007, la metà in realtà sono stati causati da piccole infrazione del codice della strada: ben 1771 sinistri sono stati infatti innescati da guida distratta o indecisa e da mancato rispetto di stop o precedenza.
Anche da noi, quindi, nessuna emergenza particolare e urlata: il vero pericolo è nella normalità di tutti i giorni, nelle nostre abitudini automobilistiche. Laura Caldarella, presidentessa della AIGVS (Associazione Italiana Giovani Vittime della Strada) conferma: “Non possiamo sempre dare la colpa alle istituzioni e aspettare che tutto si risolva con i controlli delle forze dell’ordine sulle strade. Dobbiamo creare dei programmi di sensibilizzazione, fare prevenzione attraverso la formazione e creare una cultura della guida che qui in Italia ancora manca”.

Traffico sassolese (foto Martignoni)
Traffico sassolese (foto Martignoni)
DA CASA AL SUPERMERCATO: ECCO DOVE SI RISCHIA
Sul nostro territorio le strade più pericolose sono sicuramente quelle urbane (che possono essere a gestione comunale, provinciale o statale). I bassissimi limiti di velocità imposti, da soli, non riescono a contenere i danni visto che nel 2007 sono avvenuti proprio su queste vie 2750 incidenti, pari al 76% del totale dei sinistri avvenuti su tutto il territorio della provincia. All’interno di questa categoria trovano il primato assoluto le strade urbane comunali, dove si sono concentrati l’anno scorso circa 2300 casi registrati dalle forze dell’ordine, con 31 morti e quasi 3000 feriti.

SASSUOLO E L’EUROPA
Anche l’Unione Europea si è fatta carico di studiare il problema della mortalità sulle strade e ha fissato degli obiettivi territoriali, da raggiungere attraverso la legiferazione e i controlli, per spingere verso il basso un trend che fino a pochi anni fa non accennava a decrescere. Sassuolo, così come il Modenese nel suo complesso, dall’anno scorso è perfettamente in linea con gli obiettivi della UE. Attenzione però, perché se la mortalità sulle nostre strade è diminuita sensibilmente, non per forza significa che sia calato anche il numero degli incidenti. Infatti, nel 2002 a Sassuolo si erano registrati 437 incidenti, nel 2007 circa 450 (per il raffronto nell’ultimo quinquennio, vedi tabella di pagina 2, ndr).

E LA PATENTE A PUNTI?
Parallelamente all’introduzione della patente a punti, entrata in vigore nel luglio 2003, si è potuta notare una sostanziale decrescita del numero di incidenti a Sassuolo; perché allora negli anni successivi le statistiche hanno ricominciato a lievitare? “La patente a punti era una buona idea – spiega Antonio Audi, vicepresidente della AIGVS – ma la gente ha capito ben presto che anche questa cosa era gestita all’italiana: niente esami di guida per chi finisce i punti, niente corsi veramente formativi e costanti. Basta sborsare qualche centinaio d’euro e i punti persi tornano magicamente. Al giorno d’oggi non puoi non guidare e le persone sono disposte a pagare per riavere la patente”.

 
La situazione provinciale degli ultimi 15 anni
Il totale degli incidenti in provincia del 2007 supera quello registrato nel 1992. Per fortuna è in costante calo l’indice di mortalità: 5,1 morti ogni 100 incidenti nel ’92; nel 2007, i morti sono stati 2,1 ogni 100 sinistri. I feriti del 2007 sono stati quasi 5000, cifra mostruosa e ben più alta del totale di 15 anni fa, ma più bassa dei picchi registrati a cavallo di inizio millennio. (cifre dell’Osservatorio provinciale per la Sicurezza Stradale, che raccoglie dati di Carabinieri, Polizia e Vigili. Per l’accesso ai dati si ringrazia la Polizia Municipale di Sassuolo)

 

MENO MORTI MA PIU’ INCIDENTI: PERCHE’?
La tendenza sassolese si può riscontrare su tutta la Provincia di Modena: 3064 erano gli incidenti nel 1992, e sono progressivamente saliti fino al 2000, anno dal quale le statistiche hanno iniziato debolmente a scendere. Nell’ultimo quinquennio ci si è comunque assestati su valori più alti di quelli di 15 anni fa. Contemporaneamente però il rapporto di mortalità si è abbassato (vedi tabella di pagina 3, ndr): da un indice di circa 5 del 1992 ad un indice di circa 2 del 2007. Da 157 morti di quell’anno si è passati ai 77 dell’anno scorso.
Meno persone perdono quindi la vita alla guida, ma gli incidenti addirittura crescono. Questo trend incrociato potrebbe essere spiegato dal fatto che all’inizio degli anni ’90 erano in circolazione ancora molte vecchie automobili, composte da un volante e quattro lamiere, mentre ora le case automobilistiche hanno puntato moltissimo sulla sicurezza di guidatore e passeggeri. Una evoluzione del parco macchine della provincia, qui come altrove, ha senza dubbio fatto sì che il numero delle vittime si riducesse progressivamente d’anno in anno. Anche le strade sono più sicure: ci sono guard-rail dove prima non c’erano, cominciano a diffondersi asfalti antipioggia e materiali che riducono gli effetti di eventuali incidenti. Nelle vie urbane, inoltre, le rotonde hanno contribuito e fluidificare il traffico e rispetto ai vecchi semafori riducono il rischio di incidenti a velocità elevate.
La diminuzione della mortalità sembra quindi dovuta a fattori strutturali, legati alle innovazioni tecniche che hanno letteralmente invaso le nostre strade (e il mercato). Il problema degli incidenti sembra invece ancora ben lungi dall’essere risolto, e i metodi adottati sembrano non riuscire a stare al passo con l’aumento degli autoveicoli circolanti e con la mancanza di una vera cultura stradale.



Commenti
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Pierpa  - stupito   |2008-10-17 06:29:40
Egregi, sinceramente non me l'aspettavo. vedo un sacco di ragazzi guidare
ubriachi. Però, a mente fredda, mi redno conto di quanto cavolo siamo distratti.
angela   |2009-01-31 00:20:44

Siamo distratti e' vero...ma sopratutto ci distraiamo alla rotonda di
panorama! Scusate,ma quando e' che il comune si decide a mettere qualcosa dentro
a quei cubi orrendi,che non si capisce che significato hanno,e che, ogni volta
che passo da li',mi perdo dieci minuti a pensare a che c.... servono......allora
mi distraggo e potrei inconsapevolmente creare un incidente...
Ma nel
caso,dovrei chiamare in causa il comune per indecoroso ausilio di mezzi di
distrazione?
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