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Diario di una edicolante: una finestra sul mondo Stampa E-mail
Scritto da Silvia Grande Maffei   
martedì 30 settembre 2008

Vi sono momenti nella propria vita in cui sembra che nulla sia accaduto invece poi, lontano nel tempo, si realizza quante cose sono successe.
Con le prossime righe mi piacerebbe ordinare le idee per raccontare il mio lavoro da edicolante; l’ ho svolto per dodici anni, periodo in cui ho constatato quanti fatti importanti nel Mondo, e persino nella mia vita, hanno subito cambiamenti profondi e radicali.
Mi rivedo affacciata da quella finestra aperta su quel “Piccolo Mondo” che era la piazza. Ed ora vado a raccontare questa ex giornalaia la quale era sempre più impaziente e scontrosa perché non sopportava i pettegolezzi di paese, dove la vita trascorreva ripetitiva e sonnolenta; questa vita da  “”Bogia – nen “”, (traduzione dal piemontese = non ti muovere- detto dei Piemontesi che sono inclini alle indecisioni, a non agitarsi più di tanto se non quando veramente la faccenda è grave) dove
ci si dà una scossa solamente quando accade una disgrazia un po’ più grossa! Io dietro i vetri di quel chiosco, in mezzo a tonnellate di carta stampata, alla vista di tutti quanti, quanta gente di lì è passata e s’è fermata. Ricordo dolcissimi e teneri bambini (orami cresciuti e loro stessi genitori); rammento affettuose nonnette e pensionati tranquilli dai quali simpaticamente ascoltare racconti di vita vissuta.
Sembrerà banale ma dalla mia “postazione” ho studiato la * psicologia * del cliente; ho imparato a  percepire un po’ il carattere della persone  leggendo IL LINGUAGGIO DEL CORPO . Sono riuscita a captare la TIRCHIERIA (tipica di alcune categorie di individui) osservandone il loro modo di prelevare i soldi dal portafoglio; sembrava quasi che  “il Dio Denaro” fosse legato da una invisibile catena: <<dolorosamente forzato appariva QUEL PAGARE, come se il biglietto venisse STRAPPATO dagli altri. >>
E per continuare, posso SCOMMETERE CHE i portafogli più ORDINATISSIMI appartenevano alla categoria IMPIEGATI – BANCARI – ed affini.
I MANGERS ed i DIRIGENTI, invece, i bigliettoni li tenevano con ELEGANTE/FINTA NON CURANZA fra una graffa porta – banconote d’argento o dorata, ovviamente griffata; quando mi porgevano il denaro lo riconoscevo ad occhi chiusi in quanto anch’esso,come loro, profumava al dopobarba delle migliori firme.
La mattina movimentata continuava con il passaggio di insegnanti e studenti; poi, verso le nove, era il momento delle casalinghe e mamme, sempre di corsa ed in lotta perenne con il tempo (era sempre tardi ed andavano di fretta),e la borsa (nel senso di pesante sporta della spesa – e nel senso del valore del denaro).
Rievocando gli episodi più simpatici non posso fare a meno di descrivere la come la mia edicola, su quel pezzetto di piazza, fosse un punto d’incontro fra i miei amici più cari e conoscenti; oppure era luogo d’appuntamento per fidanzatini – deposito borse della spesa – postazione di ritrovo porta/messaggi.
Per dieci ore al giorno chiunque poteva rintracciarmi in quella specie di seconda casa!
In quell’angolo di paese ho visto nascere tenere storie d’amore, o finire legami burrascosi. Quante storie ho ascoltato. . . Quanti umori mutevoli o problemi di cuore di ragazzine per i quali fungevo da “quasi psicologa” od “avvocato difensore”.
Tra le tante, c’è pure la mia di storia: quella di comune mortale, ma se l’edicola avesse potuto parlare!!!
La vita è un amaretto ribadiva un simpatico pasticcere (vicino di piazza), il quale paternamente mi consigliava: << non far mai vedere al pubblico il tuo vero stato d’animo! Dimostrati sempre allegra e sorridente, anche se dentro hai l’inferno. Questo atteggiamento è la miglior medicina per creare sana invidia negli impiccioni! >>.
V E R I S S I M O.  Peccato che, io sottoscritta, quella bella filosofia non sia mai riuscita ad applicarla; ad avere la peggio furono così i miei nervi ed il mio stomaco.
Tutte queste “Pubbliche Relazioni”si sono rivelate utili al fine di far nascere due nuove amicizie.
Mai come in quegli anni mi resi conto di quanto l’evoluzione tecnologica subisse mutamenti rapidissimi. Come per magia si passò velocemente dai dischi a 33 giri (i padelloni) alle musicassette (MC) e quindi ai  CD, raggiunti dalle V H S (video) che INVASERO DISPRETAMENTE quei 10 mq. di edicola, creando ancor più disperatamente , problemi di spazio.
Scoppiò anche l’era del personal- computer ed i ragazzini impazzirono per acquistare:  * i PC, gli *Apples, i *Commodore . . .  nei quali applicare
*Magnatic-Games, *Super-Games, che furono i predecessori dei *floppy-disk, a loro volta già antenati dei *Video-games piccoli così!!
Pare che “tutta  ‘stà roba” servisse per giocare, studiare, archiviare ecc. ecc. Ed era solo l’inizio perché l’Informatica è una “Cosa pazzesca” che si evolve alla velocità della luce! Così tra titoloni di quotidiani più o meno drammatici, episodi e scandali politici, eventi atmosferici catastrofici, fatti umani tremendi, ma anche BELLE COSE ED AVVENIMENTI MERAVIGLIOSI ( i quali però si dimenticano più facilmente), il Mondo è mutato e sono VOLATI DODICI ANNI.
Solamente quella piazza non è cambiata: le case sono sempre le stesse, il chiosco uguale è sempre là; le altre attività commerciali invece hanno cambiato gestione o chiuso i battenti. Purtroppo la “crisi” ha colpito abbastanza gravemente. Ma le EDICOLE RESISTONO in modo stabile sul mercato. Fortunatamente quella è un’attività che, se pur molto faticosa ed impegnativa, non risente degli andamenti finanziari; gli editori se ne inventano una più del diavolo per “attirare” le vendite. Io in coscienza sincera , quale  PICCOLA –GIORNALAIA –ULTIMA RUOTA DEL CARRO DELL’IMPRENDITORIA –COMMERCIAL/EDITORIALE, sovente (devo confessare) mi sono sentita una VENDITRICE DI BUGIE ED UNA APPROFITTATRICE DELLE DISGRAZIE ALTRUI sbattute in prima pagina od in cronaca cittadina.
Ma questo ERA IL LAVORO con il quale mi sono guadagnata onestamente (almeno credo) da “”VIVERE”” per qualche annetto.
E’ TUTTO. Concludo con una piccola rima                                            

 

<< tutto passato, tutto venduto,
       senza rimpianti per questa mia scelta
       tra ricordi nebbiosi e cose più belle
       E’ qui che RICHIUDO I VETRI DI QUELLA FINESTRA
                SUL  MONDO
           Oramai lontana da quella piazza
        Che mi ha visto ragazza. >> 

 

Immagini di cicogne che hanno nidificato sul Castello dei Savoia di Racconigi (CN)
Immagini di cicogne che hanno nidificato sul Castello dei Savoia di Racconigi (CN)
 

 

 

BIOGRAFIA AUTORE

Silvia Grande Maffei è una nostra lettrice di Racconigi (CN) che ha conosciuto il "Sassolino" via internet. Ci ha inviato questo racconto, che abbiamo accolto volentieri.



 
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