Scritto da Mirco Bertolini
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venerdì 09 febbraio 2007 |
Detective Dante è uno dei più illustri rappresentanti della nuova ondata di fumetti italiani che negli ultimi anni sono apparsi sugli scaffali delle nostre librerie di fiducia. Fumetti che si sforzano di discostarsi dai modelli granitici (immutati da decenni) a cui siamo abituati, come Tex o Nathan Never, cercando di dare maggiore profondità alla trama e soprattutto ai personaggi. Harry Dante è un poliziotto della squadra omicidi di New York che si trasferisce a Paradise City (oltre al nome del protagonista le citazioni tratte dalla Divina Commedia si sprecano per un osservatore attento) per lasciarsi alle spalle la morte della moglie assassinata. In California Harry apre un’agenzia investigativa con una collega/amante e ci conduce in un mondo allucinato in cui il detective psicolabile (parla regolarmente col fantasma della moglie) ma sempre letale, e soprattutto spietato, si fa strada in casi intricati a colpi di pistola. Harry Dante è un violento, per certi versi un pazzo, ma un pazzo con dei valori, è un personaggio a cui ci si affeziona facilmente poiché se ne percepisce la fragilità dietro una solida facciata da duro. Sicuramente parliamo di un fumetto che piacerà molto a coloro che parteggiano per eroi malinconici e imperfetti, ma umani. Un fumetto italiano che strizza l’occhio alle opere d’oltre oceano e lo fa con stile. Alcuni numeri di Detective Dante sono disegnati da Stefano Landini, vignettista del Sassolino.
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