Numero 48, Autunno 2009 - UN NUMERO SPECIALE: con questa uscita
si chiude la prima parte della vita del "Sassolino" inteso come mensile,
mentre prosegue a pieno ritmo il portale "il Sassolino.net" (e comunque
non finirà qui!). A corredo di una mostra organizzata dalla Redazione,
ecco un numero speciale con tanti aneddoti, un racconto di Emilio
Rentocchini, il lavoro di Leo Turrini e tanto altro...Clicca sulla copertina per scaricare |
"Mi scusi, ma Saffo abita qui?" |
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Scritto da Catia Bartoli | |||||||
mercoledì 03 maggio 2006 | |||||||
Quattro chiacchiere tra amiche, due delle quali innamorate e conviventi Incontro Paola e Francesca (i nomi, per questioni di privacy, sono inventati), coppia di “normali” trentenni sassolesi che condividono casa e vita da oramai più di due anni. Domando come riescano a gestire nella quotidianità la stessa sensibilità femminile, non potendosi avvalere dei giochetti e ricatti psicologici che “funzionano” tra uomo e donna. “ Avendo la stessa sensibilità è più facile” comincia Paola “perché abbiamo l’esatta percezione di ciò che l’altra sente, pensa, prova, ma è anche più complicato perché questa capacità di immedesimazione porta a sentirsi più ferite quando l’altra non dimostra la stessa comprensione. Parliamo di tutto, dalle questioni pratiche ai temi più delicati, come la politica e la religione. L’affinità che ci lega va ben oltre la sessualità, l’attrazione che ci unisce è totale, fisica e mentale.” Coppia ma prima di tutto donne, chiedo quali siano le loro aspirazioni e i loro desideri, se la discriminazione sociale le porterà a rinunciare al desiderio di legalizzare la loro unione, di avere dei figli. Paola sorride: “Noi siamo una coppia a tutti gli effetti! Vediamo il nostro futuro assieme con tutte le esigenze che ne derivano: vogliamo sposarci, fare figli, comprare casa nella quale investire in vista della vecchiaia. E vogliamo poterlo fare in Italia. Proviamo amarezza nei confronti delle istituzioni che ci privano di questi diritti che riteniamo indispensabili per la stabilità e solidità del nostro rapporto. Fanno finta che non esistiamo e per questo non ci considerano degni dei diritti fondamentali riconosciuti solo alle coppie etero”. ![]() Un momento di un Gay Pride Una breve considerazione, se permesso, da parte di chi scrive: ci vuole coraggio ad amare, ancora di più nel decidere di condividere la propria vita con la persona che si ha accanto. Cosa pensare dunque di chi, oltre gli ostacoli comuni del rapporto amoroso, sfida anche le convenzioni sociali, le maldicenze, l’opinione pubblica e malgrado tutto investe nel proprio sentimento tutto ciò che ha da offrire?
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