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Don Pellati: "Un miglior coordinamento tra le caritas aiuterebbe..." Stampa E-mail
Scritto da Marcello Micheloni   
giovedì 08 novembre 2007
“Prima di tutto vorrei chiarire quanto io sia grato per il grande lavoro di preti religiosi e laici delle varie parrocchie nel rispondere alle persone nelle loro povertà e necessità”. A parlare è don Sergio Pellati, della parrocchia della SS.Consolata. Don Sergio ha alle spalle un impegno di anni nella comunità cristiana ed in particolare nell’ambiente Caritas. Vede e ha visto in prima persona, quindi, quanto di meraviglioso facciano i volontari, e appunto per questo qualche tempo fa cercò di intervenire in maniera più ampia:
“Circa tre anni orsono abbiamo cercato di fare un lavoro più organico con gli operatori delle varie parrocchie per coordinare le varie Caritas sassolesi, sia quelle più strutturate sia quelle meno. Ma non è stato così semplice: non per carenza di volontà, anche se qualche incomprensione può esserci stata, ma piuttosto per via della strutturazione e dell’impostazione di parrocchie e Caritas: forse non erano ancora pronte per uscire da una loro storia in vista di un lavoro sovraparrocchiale.”
Ci faccia un esempio.
Ad esempio arrivare ad aprire un punto unico di distribuzione degli alimenti, “rischierebbe” di sconvolgere un po’ i ritmi delle persone impegnate. Richiederebbe una disponibilità differente anche negli operatori, nella struttura e nelle storie delle parrocchie.
Ma ci sono attriti tra le varie realtà?
No, non è che ci sia dia contro, sia chiaro. Però si sarebbero potuti razionalizzare meglio alcuni servizi, magari attraverso una formazione degli operatori sia a livello di vita cristiana sia di competenze in quanto a rapporti coi bisognosi e con le normative.
Lei ha una lunga esperienza in una realtà Caritas. E’ capitato che si sia arrabbiato con qualcuno che cercava di approfittare della vostra generosità?
Questo è da mettere in conto con i poveri, perché dietro alla povertà materiale, che ti chiede denaro e risposte, c’è spesso una povertà spirituale, di relazioni, di cultura. Qualche volta ti possono fare arrabbiare, ma lo metti in conto. Se il povero ti fa arrabbiare vuol dire che quel rapporto farà bene anche te, e che in fondo ti devi convertire.


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