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Question Time, gira la ruota Stampa E-mail
Scritto da Stefano Panini   
lunedì 06 ottobre 2014

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Difra, gira la ruota…?


Ultimi, tristi ed afflitti. È un primo mese di scuola non certo da palmarès per il Sassuolo, cui il campionato regala interrogazioni a sorpresa (7 a 0), note disciplinari (ben tornato Berra) e verifiche con domande a trabocchetto (Lazio e Napoli). Il pagellino piange e la campanella (d’allarme) è già suonata da tempo. Ad analizzare il cammino del Sassuolo l’idea è quella del “suo figlio è intelligente ma non si applica” perché – gira e rigira – i tre punti raccolti fin qui sono un magrissimo bottino per lo zainetto del Difra. Napoli e Lazio, l’amaro è servito. Quanta amarezza in queste due sconfitte che, a metterle assieme, reclamano un punticino prezioso in chiave salvezza. Punto che, ahinoi, affoga nel caffè dei rimpianti del lunedì mattina, perché siamo sassolesi e ci piace vivere di “se” e congiuntivi. “Se Peluso l’avesse messa dentro… Se il palo di Zaza… Se Marchetti su Longhi… Se avessimo preso un gol in meno…” e via. Le lacune di un Sassuolo ultimo, triste ed afflitto si nascondono così dietro una ruota della (s)fortuna da girare al più presto. L’esame Juve è alle porte, ma questa ruota dovrà pur girare.

 


La sfi… del terzino?

 

Capitolo terzini. Parliamo di sfida e di sfiga. Passatemi il termine, ma tre punti sono pochi e non c’è tempo per preziosismi lessicali. La sfida è la solita: la vecchia guardia “Longhi – Gazzola” contro il nuovo che avanza. Sono stati presi perché “più adatti alla categoria” – Vrsaljko e Peluso – ma se il primo sembra sfornare più assist lungo la corsia dell’infermeria che su quella di destra, il secondo non offre le 4,5 milioni garanzie che la società si aspettava in estate. Terzino avvisato, mezzo salvato: chiedetelo a Rosi e Ziegler. Per la sfiga, la traversa del “nuovo” Peluso nei minuti finali contro il Napoli e l’incornata del “vecchio” Longhi a botta sicura su Marchetti lasciano spazio a filippiche poco eleganti. La sfi è ancora aperta, il campionato tutto da giocare. Bastasse un terzino…

 


Berardi, sarà un caso?

 

Berardi mette i piedi in campo ed il Sassuolo torna al gol. Sarà un caso? Certo che no. Il rischio è quello di essere ripetitivi, ma quando la speranza indossa i parastinchi di Domenico Berardi è opportuno spendere qualche parola sul talentino. Quanto sia prezioso il 25 non lo scopriamo certo grazie alla partita contro la Lazio, semmai i 90 minuti dell’Olimpico certificano il fatto che, senza di lui, non si va da nessuna parte. La manovra neroverde non può prescindere dal mancino berardesco, utile soprattutto in fase di impostazione arretrando sulla linea dei centrocampisti. E poi punizioni guadagnate, cartellini (gialli e rossi) per gli avversari, rigori procurati e realizzati, gol e assist. Giù le mani da Berardi, allora, perché se riuscisse a tenere giù anche le sue, la salvezza non sarebbe poi così un miraggio.

 

 

 Difra, gira la ruota

 

 

“Question Time” è una rubrica settimanale de “il Sassolino” tenuta da Stefano Panini. Ogni settimana, tre domande. Che si vinca o che si perda. Un ringraziamento particolare a Francesca Morini per  la realizzazione de “la vignetta della settimana”.

 


 




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