Numero 48, Autunno 2009 - UN NUMERO SPECIALE: con questa uscita
si chiude la prima parte della vita del "Sassolino" inteso come mensile,
mentre prosegue a pieno ritmo il portale "il Sassolino.net" (e comunque
non finirà qui!). A corredo di una mostra organizzata dalla Redazione,
ecco un numero speciale con tanti aneddoti, un racconto di Emilio
Rentocchini, il lavoro di Leo Turrini e tanto altro...Clicca sulla copertina per scaricare |
Con quella faccia un po' così... |
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Scritto da Stefano Fogliani | |
mercoledì 12 ottobre 2011 | |
![]() Che pareggio al Marassi... (sassuolocalcio.it) Guastato, poi, si fa per dire: arrivato da turista (“che tanto si perde…”) in tribuna stampa a Marassi, immortalatomi, complice l’iphone del Bello della diretta (Talismano Greco assente giustificato) come un qualsiasi cronista di provincia al cospetto di tanta magnificenza, me ne sono tornato a casa con un punto in tasca – e due lasciati per strada, è vero – e negli occhi uno dei migliori Sassuoli (astenersi correttori, trattasi di neologismo voluto) di sempre. I fanti di Pea giocheranno anche “tutti dietro la linea della palla”, come ha rimarcato Zeman, ma giocano maledettamente bene e a noi, catapultati in sette anni da Palazzolo a Marassi, piacciono da matti. Anche se quella di Genova era gara da vincere. I soloni che sono soliti seguire i neroverdi in questa loro quarta avventura in serie B e che ritroveremo, puntuti, al Braglia sabato pomeriggio – gli stessi che dicono che Marchi non è giocatore da B, che Piccioni ha una certa età, che Magnanelli è sopravvalutato e staccano la bellezza di 1200 abbonamenti con la squadra terza in classifica – hanno infatti già la calcolatrice in mano e hanno già fatto sapere che questi quattro punti lasciati a Pescara e Samp in quattro giorni – e in due autoreti, che quest’anno gol normali non se ne prendono – alla fine della stagione peseranno e ci piace convernirne, che qualcosa di statistica e di pallone la mastichiamo anche su questo blog tifoso e privo di pretese scientifiche. Ma ci piace dire, a costo di passare da provinciali - mentre rientriamo da Genova con negli occhi un po’ le foto che ci siamo scattati tra la tribuna stampa e il fair play village e molto del Sassuolo-capolavoro che a lungo ha dettato legge sul prato genovese - che noi stiamo con i neroverdi, e con Fulv Metal Pea. Quello che, parole di Zeman, “difende come Mourinho”, ma anche quello che è andato a imporre il suo gioco a Marassi con un solo cambio a disposizione, traendo le immancabili conferme sullo spessore del gruppo, e alla fine se ne è pure tornato a casa in pullman con la squadra, anche se abita a pochi chilometri da Marassi. Sceso dal pullman, Fulv Metal si è – o ci è facile immaginarlo – slacciato la cravatta di ordinanza con la quale siede in panchina e si presenta nel dopogara in sala stampa, ha tolto la sua macchina dal parcheggio dell’Hotel Due Pini di Corlo, ha messo la prima e se ne è tornato a Genova. E ripensando a quello che i suoi hanno combinato al Ferraris, ci piace pensare che avesse quella faccia un po’ così, che abbiamo noi prima di andare a Genova. Soddisfatta, tutto sommato. Che sarà importante vincere, ma partecipare, quando ci arrivi da Palazzolo, o anche dal Fanfulla di Lodi, è bello comunque, che Marassi è sempre Marassi… |
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