Numero 48, Autunno 2009 - UN NUMERO SPECIALE: con questa uscita
si chiude la prima parte della vita del "Sassolino" inteso come mensile,
mentre prosegue a pieno ritmo il portale "il Sassolino.net" (e comunque
non finirà qui!). A corredo di una mostra organizzata dalla Redazione,
ecco un numero speciale con tanti aneddoti, un racconto di Emilio
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BENVENUTI AL SUD, di Luca Miniero |
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Scritto da Chiara Fiorentini | |||||||||
giovedì 11 novembre 2010 | |||||||||
Sceneggiatori: Massimo Gaudioso SINOSSI: Alberto (Claudio Bisio) è un impiegato delle poste nella provincia milanese. La sua ambizione, dopo anni di lavoro, è di essere trasferito a Milano (pure per far felice la moglie, Silvia, interpretata da Angela Finocchiaro). Per riuscire a ottenere il posto decide di fingersi andicappato, ma viene scoperto e trasferito per due anni al sud, luogo temuto che terrorizza lui e i suoi familiari e amici. Divertente? Bah si, più o meno. Ma direi più meno che più. Questo Benvenuti al sud è un remake di un film francese di pochi anni (più precisamente del 2008) fa intitolato Giù al Nord. Non ho visto l’originale, quindi non posso fare paragoni tra le due pellicole, mi limiterò quindi a parlare del prodotto italiano e del perché è più o meno (più meno) divertente. Il film ha diversi problemi, a partire dalla sceneggiatura fino ad approdare alla scelta del cast (o meglio del suo protagonista). Andiamo con ordine: il nord si scontra con il sud, i milanesi che odiano i terroni e i terroni che vivono con ritmi totalmente diversi e lavorano poco. Direi che l’abbiamo già sentita come storia. Il milanese che va al sud terrorizzato, triste di quello che sta perdendo e impaurito da ciò che troverà. Incapace di aprire gli occhi e vedere le bellezze del paesaggio e dei suoi abitanti. Abbracciato alla sua forma di gorgonzola Gim. Non beve caffè ma beve tisane, gira con il giacchetto antiproiettile e pensa che “vedi Napoli e poi muori”. Ma non è mica vero, perché come dice Mattia (Alessandro Siani) un forestiero che viene al sud piange due volte: quando arriva e quando se ne va. Perché il sud è bello, è bello vivere con altri ritmi, consumare prodotti regionali, divertirsi e godersi la vita. Tutto il mondo è paese si sa, e Alberto se ne rende conto fin da subito. La riconciliazione viene stipulata da una forma di gorgonzola portata nel Cilento e da un enorme mozzarella di bufala portata a Milano. Che bontà, che banalità direi. La storia non riesce a divertire perché si basa su conflitti che abbiamo già sentito e che tante altre pellicole hanno già affrontato ben prima di questa. Senza andare a guardare al cinema alto, basta pensare ai primi film dei fratelli Vanzina come Sapore di Mare dove la famiglia napoletana si incontra con quella del nord e porta la frittata calda calda in spiaggia. La comicità del film si rivela quindi come un “già sentito”, come un “niente di nuovo”. Altro problema della pellicola è rilevabile nel cast, o meglio nell’unico non-attore che della pellicola è addirittura il protagonista. Mi riferisco chiaramente a Claudio Bisio. Personalmente non ho nulla contro il presentatore tv e dell’amatissimo Zelig, anzi in televisione sa fare molto bene il suo lavoro. Il cinema però è un’altra cosa. Bisio è un presentatore e non un attore e questo si vede chiaramente nel modo in cui recita. Il suo stile zeligghiano viene totalmente riversato in questo film. I momenti di comicità della pellicola sono accentuati dalla sua interpretazione caricaturale e macchiettistica, decisamente forzata e anti-naturalistica. Come quando, durate la trasmissione, fa da spalla e ricettacolo per gli insulti/battute dei vari comici che si susseguono nel corso della serata (ad un certo punto della pellicola la Finocchiaro arriva pure a prendere in giro la sua pelata, come se servissero altri riferimenti al personaggio televisivo Claudio Bisio). Per concludere: il film si lascia vedere, è vagamente carino in certi punti, ogni tanto fa sorridere. Sicuramente non vale gli otto euro di un biglietto. Consiglio personale: aspettate che arrivi a noleggio o su qualche pay per view. Benvenuti al Sud non necessita della sala per essere visto.
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