Patrizi e Pippe |
Scritto da Daniele Dieci | |||||||
luned́ 09 maggio 2005 | |||||||
Patrizi/plebei, padroni/servi, borghesi/proletari: la storia è il prodotto di un continuo scontro sociale, e la Sassuolo dei giovani non vuole essere da meno. Così troviamo fronteggiate due compagini sociali: i “fighetti” e gli “sfattoni”. Naturalmente non rappresentano la totalità dei giovani, ma identificano i parametri secondo i quali si ragiona. Diverso è il modo di vestirsi, diversi sono i luoghi d'incontro, diverse le discoteche frequentate, diversa la concezione della vita (una sorta di protopolitica), diversa la musica. Partiamo dal modo di vestirsi. Gli “sfattoni” amano i pantaloni larghi, spesso a vita bassa, vestono con colori accesi, portano sciarpe anche a Ferragosto e le calze di Topolino (non tutti!). Non bisogna però credere che essere sfattoni non costi: vestire trasandato non vuol dire indossare vestiti trasandati, bensì sembrare trasandato, poco curato. Basta semplicemente una maglia di una taglia in più, o un sciarpa bizzarra, quel che conta è il risultato. I “fighetti” invece possono essere considerati gli adepti di una nuovareligione fedele alla dea Firma, divinità suprema del loro pantheon. Non importa se D&G o Just Cavalli o Gucci, l'importante è che sia ben visibile e trendy, alla moda. Tutto il resto perde di contenuto anche una maglia con su scritto a caratteri cubitali “SONO UNA PIPPA”, se firmata dalla mano più in voga del momento, può andare a ruba. I soldi quindi diventano condizione necessaria e sufficiente per poter essere iniziati a questa nuova setta, dato che, notoriamente, il costo dei vestiti di marca non è proprio conveniente. Il modo di vestirsi è forse quella più lampante, ma le differenze tra le due compagini rimangono molte. Vi rimando ai prossimi numeri per saperne di più...
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