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Scritto da Mirco Bertolini
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domenica 09 dicembre 2007 |
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In un panorama fumettistico sempre più votato all’azione e ai tentativi di stupire a tutti i costi è piacevole incappare in un manga come L’uomo che cammina. Si tratta di 17 brevi storie, raccolte in un unico volume, che ci pongono al fianco di un uomo normalissimo che nel tempo libero ama fare passeggiate nelle stradine del suo paese. L’autore Jiro Taniguchi, con maestria, ci farà immedesimare in quel giapponese di mezza età, che potrebbe essere ognuno di noi e ci fa camminare con lui come se fossimo davvero lì: a godere del frinire dei grilli in una sera d’Estate o del rumore dei nostri passi sulle foglie secche dell’Autunno. Ogni storia del volume è un piccolo gioiello di quiete, i dialoghi sono ridotti al minimo ma immergendosi nelle splendide tavole, disegnate in uno stile estremamente realistico, non se ne sente la mancanza. Per chi si appresterà alla lettura di questo volume sarà una sorpresa constatare come sia possibile lasciarsi trasportare da una storia che non prevede colpi di scena, combattimenti o amori impossibili. L’uomo che cammina ci condurrà in un mondo nel quale si gioisce per la prima neve caduta o per il sorriso di un bambino, un mondo nel quale ci si ricorderà che la vita non necessità di elementi grandiosi per essere meravigliosa. Un mondo capace di distaccarsi dalla frenesia che ci viene imposta dalla vita odierna. E il tutto senza nessuna pretesa di lezioni morali. L’uomo che cammina è un fumetto che sa emozionare con poco, un regalo perfetto, soprattutto sotto l’albero di Natale. Un regalo che ci farà ricordare di come non sia la grandezza del dono a renderlo importante, ma il significato che noi gli diamo.
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