|
Scritto da Mirco Bertolini
|
|
giovedì 09 marzo 2006 |
|
Berserk (manga di Kentaro miura) è un fumetto giapponese che è stato in grado di conquistare negli anni lettori di ogni tipo, compresi quelli più tradizionalisti che guardavano ai fumetti orientali con diffidenza. Ambientato in un medioevo non meglio precisato geograficamente (ma prettamente occidentale) Berserk ci narra la storia di Gatsu, lo spadaccino nero, una storia di guerra sangue e dolore, ma anche di onore e coraggio. Una storia dura fin dall’inizio: il piccolo Gatsu nasce dal cadavere di una donna impiccata come strega e, raccolto da una banda di mercenari, impara a maneggiare la spada fin dalla più tenera età. Dopo vari anni di peripezie e battaglie lo ritroveremo guercio, coperto di cicatrici, con un braccio finto in cui è nascosto addirittura un cannone e con un’enorme spada sulle spalle. Una spada che per chiunque, tranne che per lui, animato dalla furia della battaglia simile a una sanguinaria follia, sarebbe impossibile utilizzare: “l’ammazzadraghi”, che diverrà presto il suo simbolo. Queste armi apparentemente esagerate gli servono per battersi con nemici altrettanto esagerati: i cinque della mano di Dio, un quintetto di spietati esseri sovrannaturali e i loro mostruosi discepoli che hanno distrutto la sua vita mutilandolo nel corpo e soprattutto nell’anima. Lo spadaccino nero porta tutt’ora avanti la sua vendetta personale tra massacri violentissimi in cui la sua spada megalitica falcia i nemici come grano e momenti di struggente malinconia e sentimento. I disegni di squisita perfezione e la trama appassionante fanno di Berserk un capolavoro del fumetto che mi sento di consigliare a tutti, tranne che ai deboli di stomaco.
|
