Barbareschi Flop
Scritto da Diego Fontana   
domenica 24 gennaio 2010
(www.lucabarbareschi.it)Venerdì sera l’ho passato in casa, che dovevo lavoricchiare a un progettino. Avevo la televisione accesa su La7, e così ho finito per guardare, quasi senza accorgermene, la prima puntata di Barbareschi Sciock. Lo ammetto, non sapevo niente di questa nuova trasmissione, non ne avevo sentito parlare e non mi ricordavo neanche tanto dell’esistenza di Barbareschi, a essere sincero. Fatto sta che la trasmissione inizia e decido che in fondo ho voglia di distrarmi. E poi – mi dico – Barbareschi non era uno di quelli fuori dalle righe? Politicamente scorretto, esagitato, strafottente, antitelevisivo, antipatico, antitutto e antitutti, insomma?
Con un cavallo matto così, penso, vuoi vedere che ci salta fuori una trasmissione non dico bella, ma per lo meno imprevedibile rispetto al solito palinsesto degli odiosi format copia & incolla?
Niente, cominciano ad arrivare gli ospiti, e via con le domande. C’è, ad esempio, Carlo Petrini, l’ex calciatore del Genoa. Vabeh, rimugino, Barbareschi non è certo il primo ad averlo intervistato, ma chissà che domande avrà messo insieme? E invece niente. Zero. Petrini occupa il poco tempo a disposizione ribadendo le solite tesi sul doping, sul fatto che alla sua epoca i calciatori erano tutti dopati, e via dicendo. Barbareschi conclude con la trita morale, messa in bocca all’ospite: “Ragazzi non pensate solo a vincere, se no continuerà a prevalere la cultura del doping”.
E intervista dopo intervista, la trasmissione mi appare sempre più deludente. A un certo punto salta fuori che c’è anche Tyson. Cosa si può dire su Tyson che non sia stato già detto? Cosa gli si può mai chiedere, che non gli sia già stato chiesto? Barbareschi e i suoi autori non sembrano saperlo: domande scontate, battute che non fanno ridere, e che anzi annoiano a morte la moglie dell’ex pugile, chiamata a sorpresa – che sorpresone! – sul palco per uno scoop sensazionale: durante il viaggio ha, udite udite, smarrito la valigia. Ho addirittura provato un po’ d’imbarazzo quando è stato mostrato il video dell’orso karateka, ormai un reperto storico dell’Internet, con la scusa di un improponibile paragone con l’ex peso massimo. Ancora peggio è il tentativo di revisionismo proposto dal brillante conduttore sul famoso episodio dell’orecchio: “Perché si fa presto a condannare” dice il Barbareschi con lo sguardo cristallino in macchina “ma che ne sa la gente dell’adrenalina di quei momenti?” Ci arriva persino Tyson che non è proprio il caso: “Non dovevo farlo”, glissa.
Arriva poi il momento di Corona, il quale – ed è tutto un dire – pronuncia forse la frase più sensata della puntata. Scocciato dalle insulse e noiosissime domande propinategli, a un certo punto interrompe Barbareschi quasi fin troppo educatamente:
“Ti posso dire una cosa senza che t’incazzi? “ – gli dice da dentro la vasca in cui è stato immerso – “da te mi aspettavo altre domande, mi aspettavo che non mi facessi la solita noiosa intervista trita e ritrita”. E Barbareschi non sa cosa rispondere, si vede che non cosa rispondere.
Per cui entra nella vasca insieme a Corona e affonda. E con lui tutta la trasmissione.

Il logo di Barbareschi Sciock, nuovo programma de La7Conclusione:
Se volete dare una seconda chance al talk show, dategliela. Non è un problema mio. E poi si può concedere al conduttore che fosse particolarmente emozionato. Il fatto però resta: l’idea di convocare una carrellata di “ospiti difficili” è trita, deludente e anche un po’ di cattivo gusto.
Inoltre il cattivo gusto, a parere mio, sta soprattutto nel solito eterno problema a cui sembra condannata la televisione: non poter mai osare davvero. Perché il programma deve mantenersi all’interno di una gabbia, di uno schema, di un format. E quindi, come in uno zoo, i leoni ci sono sì, ma devono essere narcotizzati, altrimenti potrebbero azzannare il pubblico. Così gli ospiti e i conduttori devono essere cattivi ma non troppo, strani ma non troppo, sorprendenti ma non troppo, con il risultato che non lo sono per niente.
Il titolo stesso la dice lunga: Barbareschi Sciok. Per provocare uno shock è necessario un colpo di scena, uno shock non può mica essere annunciato. È come scrivere una storia col finale a sorpresa e come titolo mettere: questa storia ha un finale a sorpresa.

Sarà brutto dirlo, ma si rischia l’effetto “Formula uno”, e cioè che lo spettatore si riduca a sperare in un incidente in diretta, come unica e sola possibilità di essere davvero sorpreso. Sempre che non sia “ingabbiato” anche l’incidente, come l’insulso video in cui Barbareschi viene malmenato per finta.


Commenti
Nuovo Cerca
Ricordo che...   |2010-01-24 14:35:21
Ricordo qualche mese fa Barbareschi ospite al programma di Maurizio
Crozza,
sempre su La7.
Ebbene, in quell'occasione fu Crozza a finire ko, secondo
il mio
modesto parere: Barbareschi mise alle corde il bravo comico pelato
giocando
anche sul fatto dell'intellettualoide di sinistra che però in tv
guadagna
milioni di euro...
Vinse.

Un episodio - tra i tanti - che in me aveva
alzato l'asticella dell'aspettativa nei riguardi del programma solista di
Barbareschi.
Che invece ha deluso: concordo con l'autore della critica.
Un
programma con poco coraggio e poche idee.
Io comunque un'altra chance
gliela
do
(e non c'è nemmeno bisogno di sacrificare il venerdì, in quanto La7
mette
tutto l'archivio su internet)

m.m.
Veronica  - fa meno il fenonemo!!!!   |2010-01-27 04:27:56
Barbareschi, devi fare meno il fenomeno!
Commenta
Nome:
Email:
 
Website:
Titolo:
UBBCode:
[b] [i] [u] [url] [quote] [code] [img] 
 
 
:angry::0:confused::cheer:B):evil::silly::dry::lol::kiss::D:pinch:
:(:shock::X:side::):P:unsure::woohoo::huh::whistle:;):s
:!::?::idea::arrow:
 
Please input the anti-spam code that you can read in the image.

3.22 Copyright (C) 2007 Alain Georgette / Copyright (C) 2006 Frantisek Hliva. All rights reserved."