Nuova lingua, vecchia storia
Scritto da Giuseppe Sofo   
luned́ 09 aprile 2007

L'ultima lezione che ho imparato in America è che esistono parole al mondo che non possono essere pronunciate, perché troppo offensive. Parole che riportano alla mente eventi tragici, casi di discriminazione piccoli o grandi. E così la parola “nigger”, il nostro “negro”, in America non esiste quasi più. Non solo nel senso che non ci si può riferire ad una persona dalla pelle nera con il termine “nigger”, ma nel senso che non si può più parlare neanche della parola stessa. Una frase come “La parola negro è offensiva” in America è impronunciabile, perché il solo fatto di dire “negro”, anche se in un contesto puramente metalinguistico, è considerato un atto di discriminazione razziale. Perfettamente d'accordo sul fatto che il termine sia offensivo e da evitare, ma cancellarlo dalla lingua, in ogni caso, significa cancellare il ricordo delle sue conseguenze. Significa dimenticare il fatto che questo paese è nato e cresciuto sulla schiavitù e anche il fatto, altrettanto importante, che poi è riuscito con grandi difficoltà a liberarsene. Non significa rispettare una cultura, ma evitare di riconoscere una realtà importante da ricordare. È la forma più pura e subdola di revisionismo storico, perché mira al subconscio. Il giorno in cui nessuno ricorderà più la parola “nigger”, nessuno potrà credere che qualcuno l'abbia effettivamente usata e nessuno ricorderà ciò che è stato. Perché non cancellare le parole “lager”, “nazismo”? Perché il razzismo, insieme alle tragedie che ha generato sarebbe dimenticato; il modo migliore perché nasca ancora più forte. Anche perché se non si parla più di “niggers”, ancora oggi si parla di “razze”, concetto estinto dalle nostre parti, non per motivi di linguistica morale ma perché dimostrato scientificamente insensato. Allo stesso tempo un ragazzo nero su tre è in carcere o schedato dalla polizia, una percentuale più grande dei ragazzi neri che hanno la possibilità di studiare all'università. Ma non c'è nessun problema, perché quando entreranno in galera verranno definiti afroamericani e non negri, quindi va tutto bene così.



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