Nuovi ebrei erranti
Scritto da Giuseppe Sofo   
domenica 09 dicembre 2007

Un rom, di cittadinanza rumena (quindi europea), ha violentato e ucciso una donna romana. Questo ha dato il via ad un attacco ai cittadini romeni presenti in Italia, che sono circa il 15% degli stranieri nel nostro paese, quindi non solo quelli entrati dopo l’1 Gennaio 2007 e soprattutto non solo quelli che sono stati mostrati dalle televisioni nei campi nomadi disastrati. Anche perché non si è capito per quale motivo i rom siano diventati i rumeni e i rumeni i rom, dimenticando che non tutti i rom sono rumeni, né tutti i rumeni sono rom. Quella dei rom è una delle etnie zingare (che non è un’offesa) e non una “razza”. Ciò che stupisce non è neanche il razzismo in sé, che pare quasi debba essere accettato come una verità di fatto (chissà poi per quale motivo). È piuttosto la capacità di ignoranza relativa al tema dell’immigrazione da parte di un popolo che ha emigrato, internamente ed esternamente, per tutto l’ultimo secolo. E che ha vissuto le conseguenze della discriminazione da parte del paese o della cultura ospitante, per poi dimenticarsene e far sottostare gli immigrati nel proprio paese alle stesse condizioni. E così appena un rom stupra una donna italiana, l’indignazione (obbligata) delle forze politiche, li porta a proporre un’espulsione in massa dei rumeni (ancora una volta confusione tra rom e rumeni). Peccato che non siano stati dati alcuni numeri, che dicono che nel 73% dei casi denunciati il colpevole è il marito, o un amico della donna stuprata e solo nel 3,5% dei casi un estraneo (tra i quali, estranei italiani ed estranei stranieri). Cosa che sanno bene le centomila donne, italiane e straniere (anche rom), che hanno manifestato a fine novembre a Roma contro le violenze sessuali, con lo slogan “L’assassino non bussa, ha le chiavi di casa”. E allora continuiamo a parlare di una “razza un po’ così”, dimenticando che si tratta di un concetto non solo sbagliato scientificamente, ma soprattutto inaccettabile dal punto di vista umano, se non altro per ciò che ha causato solo qualche decennio fa. E proprio i rom erano i prossimi sulla lista di Hitler, da eliminare subito dopo gli ebrei; sarà da questo che è venuta l’idea ad alcuni politici italiani di eseguire una deportazione di massa di 200.000 cittadini comunitari? A fare un paio di conti, bisognerebbe deportare anche 4.900.000 mariti.



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