Fratelli per la pelle e per la musica
Scritto da Renzo Catucci   
sabato 25 luglio 2009

Alessio e Carlo Alberto, ovvero i Broghi Bros
Alessio e Carlo Alberto, ovvero i Broghi Bros
 

Rieccoci a parlare di musica del distretto: questo mese è il turno dei Borghi Bros, duetto sassolese che ha già conquistato le radio locali con un singolo in attesa dell’uscita dell’album…

La scheda dei Borghi BrosLe parole sono inutili è uno dei pezzi più trasmessi da Radio Bruno. A comporlo ci hanno pensato due fratelli sassolesi: Alessio e Carlo Alberto Borghi. I Borghi Bros, per l’appunto. Mi danno appuntamento all’Happy, storico ritrovo di alcune generazioni di giovani sassolesi.
Li incalzo con le mie domande e provocazioni.
Come si costruisce un tormentone?
Alessio: In riferimento a Le parole sono inutili, ti posso dire che il brano non nasce proprio come tormentone. Il primo arrangiamento era introspettivo, un po’ George Michael o Spandau Ballet. A tal proposito, il produttore precedente ci propose una base molto simile a quella poi definitiva, ma non ci soddisfaceva pienamente.
Carlo Alberto: Con un arrangiamento maggiormente frizzante e leggero, abbiamo convinto il produttore attuale.
Quanto di quello che ascoltate, rientra nelle vostre composizioni?

Carlo Alberto: Vedi, io non ho mai sentito il bisogno di crearmi un idolo. Non ho mai voluto identificarmi con qualcuno. Attualmente però devo dire che sono molto triste per la scomparsa di Michael (Jackson, ndr), che consideravo il vero Re della musica pop. Sia dal punto di vista musicale, ma soprattutto dal punto di vista dei suoi show.
Ritornando al singolo Le parole sono inutili, non temete che raggiungere la notorietà con un pezzo cosi ‘leggero’, identificarvi eccessivamente con questo genere di stile?
Alessio: No. Questa è la tipica canzone estiva un po’ spensierata, che assolve perfettamente alla funzione di apripista per il cd. E’ orecchiabile e rimane subito in testa, ed è per questo che gira già in emittenti quali Radio Bruno. In realtà nell’album, che è già pronto e uscirà a settembre, potrai renderti conto che ci sono diverse tendenze, anche molto differenti, e sicuramente meno “commerciali”.
Abbiamo toccato già diverse volte i concetti di pubblicità e produttore. Chi c’è, oltre a voi, dietro al 2B Project?
Alessio: Per quanto riguarda la produzione artistica, un nome su tutti: Luca Mattioni, che ha curato l’arrangiamento. Le registrazioni sono state eseguite in uno studio a Milano. Il mixaggio, invece, è stata opera del famosissimo Matt Howe, già fonico e produttore artistico per Lauryn Hill ed  Elton John. Il video è stato girato dal promettentissimo Stefano Poletti. Mentre la Dart Entertainment, principalmente nelle figure di Elisabetta Zanni e Marco Chiletti, che sono nella realtà due nostri grandi amici, è a capo della produzione esecutiva. Non dimentichiamo inoltre Exprimo, società che cura la nostra immagine.
Avete appena citato Stefano Poletti: vi va di parlare del video?
La copertina del nuovo singoloCarlo Alberto:  La prima parte del clip è stata girata a Genova, in una scuola internazionale di danza. Un ambiente molto austero e rigoroso, proprio come appare nel video e come ti immagini sia l’ambiente del ballo classico. Abbiamo girato lì dentro per un bel po’, anche perché era la nostra prima esperienza. La seconda parte invece è stata girata nei viali di Genova, con la troupe che seguiva l’attrice nel suo spostamento in bici. La terza parte al mare. Comunque la cosa che ci ha impressionato è la moltitudine di persone che hanno lavorato alla produzione del video: tantissime. Rivedere il tutto alla fine, è stata veramente una grossa emozione, perché mentre giri non hai l’esatta cognizione di ciò che accade, e soprattutto di come sarà il risultato finale dopo il montaggio.
Parlando dei vostri set live, mi piacerebbe introdurre il concetto di “target”. Ne tenete conto?
Carlo Alberto: Più che qualcosa di studiato, vi è una selezione, una predisposizione naturale. Insomma, è il pubblico che ti sceglie, molto raramente accade il contrario. Essendo noi indirizzati prevalentemente verso un pubblico “femminile”, anche le coreografie, i vestiti, la struttura dei nostri set live, soprattutto quelli con la cover band, sono orientati verso questo tipo di pubblico. Io poi essendo in realtà il frontman, sono quello più attento a queste cose.
Ho tenuto la questione più “gustosa” per il finale, come si fa per i fuochi d’artificio….. L’esperienza ad XFactor.
Alessio:
Siamo arrivati ad un passo dalla trasmissione. Alla scelta finale, dove eravamo rimasti in sette, chi passava entrava in trasmissione. Gaudi (vocal coach della “squadra” di Mara Maionchi) ci ha bocciati, preferendo a noi i Bastard. Alla fine eravamo stati selezionati come riserve. Comunque non sono tutte rose e fiori. Durante queste selezioni, in più di un occasione, abbiamo avuto la sensazione di essere considerati solo un numero…

Il videoclip de "Le parole sono inutili"


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