Luglio 2007 |
Scritto da Francesco Martignoni | |||||||
luned́ 09 luglio 2007 | |||||||
C’Hera una volta la dimensione uomo. Con il tumulto SAT-Hera la nostra Sassuolo, ricca e prospera di attività commerciali, comincia a correre per non perdere il treno della globalizzazione. Non c’è tempo per discutere, non c’è tempo per capire se la direzione presa è quella giusta. Qui si scommette perché “il trend è questo” e “il mercato va in questa direzione”: il mercato ormai è una creatura vivente e pensante che si muove in modo autonomo. E tutti dietro. I singoli non contano più nulla; i singoli, per sopravvivere, devono affrettarsi verso la direzione che il mercato indica loro. Intanto i politici parlano sorridenti di “scommessa” e ringraziano la SAT con fare paterno; sputano sul piccolo orticello che andava bene fino a quando, da Roma, non è giunta comunicazione che bisognava fare diversamente. Non importa più se “ci si lascia alle spalle qualche cadavere”, e se 30 dipendenti che perdono il lavoro diventano una percentuale insignificante. Si va verso il globale, verso i grandi numeri, verso le aziende enormi, verso apparati che gestiscono quantità gargantuesche di soldi e lavoratori. Dove l’uomo si trasforma in un 0,001. Dove il singolo non conta più. Dove la dimensione umana è annullata.
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