Sicurezza: i cittadini la chiedono, l’amministrazione la promette, qualche falco della politica la monta come cavallo di battaglia del partito. La questione non riguarda solo lo stracitato quartiere Braida. In tutti i parchi di Sassuolo, infatti, si lotta per avere la possibilità di organizzare manifestazioni ed eventi atti a valorizzare ed animare zone altrimenti facili prede di disagio ed abbandono, con la coscienza che un po’ di movimento, qualche ragazzo e un po’ di musica possono essere un deterrente per criminalità e situazioni spiacevoli, senza dover ricorrere alla militarizzazione della zona. E allora per quale motivo le forze dell’ordine vengono allertate da qualche solerte cittadino e sono costrette a girare (senza alcun motivo) attorno all’ unico parco di Sassuolo che nell’ultimo anno ha ritrovato una sana e movimentata vita? Gli avventori del Temple Bar infatti hanno potuto contare spesso sul vigile occhio della polizia, grazie al cielo sempre molto discreta. Durante alcune serate - in cui l’ordine pubblico nella zona era messo in grave pericolo da manifestazioni come il concerto del temutissimo sobillatore di folle Marco Baroni, o come le rivoluzionarie rappresentazioni teatrali del Gruppo Impropongo – si sono visti giungere pattuglie composte da diversi uomini della Polizia Municipale coadiuvati da altrettanti esponenti della Polizia Locale. Un dispiagamento di forze resosi necessario per tenere a bada la rissosa masnada di ragazzine del venerdì sera e il folto e tremendo gruppo creatosi intorno alla Casa nel Parco.
Se il parco è abbandonato si trovano siringhe e spacciatori, e questo non va bene. Se il parco è vivo la musica è troppo forte e i ragazzi chiacchierano nel parcheggio, e questo non va bene. Si attendono suggerimenti per coniugare vita e silenzio di tomba.
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