GLI SPIETATI, di Clint Eastwood |
Scritto da Marcello Micheloni
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martedì 05 maggio 2009 |
Gli spietati (Unforgiven), di Clint Eastwood Usa 1992
Con Clint Eastwood, Gene Hackman, Morgan Freeman, Richard Harris, Frances Fisher
Non c’è nulla come il western. È il più epico dei generi, il più puro, quello dove sono più evidenti le strategie narrative: eroe, movente, antagonista, duello finale… È un genere che da cento anni e oltre riesce a raccontare lo stesso periodo con “parole” che cambiano a seconda dell’attualità di chi gira il film: alle origini del Cinema, il western ha narrato la storia di un popolo che di “storia” aveva praticamente solo quella; storia che poi si è trasformata in mito (John Wayne, l’onore, i pistoleri senza paura); quello stesso mito, però, che soprattutto i ‘60 e i ‘70 hanno pian piano sgretolato (Sam Peckinpah, Sergio Leone, Piccolo grande uomo e Corvo Rosso non avrai il mio scalpo). Un black-out negli anni ’80 e poi i ’90, disincantati, a trasformare definitivamente quello che era il più “repubblicano” dei generi in uno invece “democratico”. Gli spietati è uno dei film più belli di sempre, girato non a caso dal “più democratico dei repubblicani”.
“Ti ricordi quel mandriano che gli sparai in bocca e i denti gli uscirono dietro la testa? Io ci ripenso di tanto in tanto… Non aveva fatto niente. Niente che mi ricordassi quando mi passò la sbronza…”, Bill Munny (Clint Eastwood)
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