Dicembre 2007
Scritto da Francesco Martignoni   
domenica 09 dicembre 2007
Quando torno a casa a tarda ora mi piace seguire le rassegne stampa che tutti i tg mandano in onda. Mi siedo in poltrona, sfodero il mio lato autolesionista e mi godo le raffiche di titoloni che i presentatori leggono con quel tono meccanico e teatrale a cui ci hanno abituato. Mi sono reso conto di una cosa: è come guardare Rambo. Un po’ perché mi sembra di seguire qualcosa che ho già visto decine di volte; un po’ perché ci si addentra in una vera e propria jungla. Quasi tutti i giornali – ognuno a suo modo – sono impegnati in una guerrilla quotidiana. Argomento dopo argomento. Ogni centimetro di carta è sfruttato per dare vita a inviperite campagne. Contro cosa? Non ha molta importanza. Le pagine di cronaca sono solitamente caratterizzate da un accanimento sensazionalistico che fa paura. Nel vero senso della parola: la vivisezionante cronaca italiana mi fa paura. La carta stamapata, gelosa di quella gran figa di sorella Tv, ne ha mutuato gran parte degli aspetti più nauseabondi. Le eccezioni in questo campo sono quasi inesistenti. Ma la situazione più agghiacciante – e mi scuserete l’ovvietà – riguarda le pagine di politica. Se tutto va bene sono composte da passerelle di parlamentari che dall’alto del loro 1% di voti si permettono di tirare badilate di sterco su tutti gli altri, con un sordo e malcelato compiacimento. Se invece va un po’ peggio troviamo interi eserciti di giornalisti e (più o meno) addetti ai lavori che infiocchettano le loro opinioni e ce le vendono come verità assolute. Lunghe schiere di professionisti che seguono rigorosamente la scia di partiti, partitini e partituzzi. Si indignano, si inacidscono, si scagliano con forza verso tutto ciò che non sta dalla loro parte. E l’obiettività, negli ultimi anni, non sta dalla parte di nessuno. Mi sembra ce ne sia sempre meno e che mantenerla costi sempre più caro. Come il petrolio. E, come il petrolio, sei tutto nero se stai dall’altra parte rispetto a me. Se stai di qua, invece, sei tutto bianco (non un bianco brillante come il mio, beninteso, ma bianco). Siamo regrediti al buoni contro cattivi. Come in Rambo.


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