Your world. Your immagination |
Scritto da Eliselle | |||||||
venerd́ 09 marzo 2007 | |||||||
Lo slogan potrebbe essere: se non vi basta questa vita, costruitevene un’altra! Il nome stesso lo suggerisce: Second Life, seconda vita. Un mondo su misura. È questa la chiave del successo del fenomeno che sta attirando tutti, ma proprio tutti: e con tutti intendo non solo coloro che hanno una vita “normale”, ma anche i VIP che hanno deciso di installare questo gioco (hobby o universo parallelo?) sul loro computer. Un mondo abitato da 3milioni756mila773 persone. Mica poco. Credo di essere stata una delle prime nel 1999 a entrare nelle cosiddette “città virtuali” e ho incontrato diverse tipologie di “giocatori”: gente che si divertiva davvero e le prendeva come un passatempo, gente che ci credeva fin troppo e il più delle volte confondeva fantasia e realtà, coi conseguenti danni che vi lascio immaginare. Memore dell’esperienza, ho provato a dare un’occhiata anche a Second Life, più recente (nasce nel 2003 a San Francisco) e molto più evoluta rispetto alle “città” a cui ero abituata io. La sostanza, però, rimane la stessa: entri e crei un nuovo personaggio, lo fai crescere ed evolvere, ma soprattutto lo fai interagire con gli altri personaggi che incontri. Da qui nascono relazioni, amicizie, amori virtuali che possono diventare reali. Coi relativi rischi: magari la sera vi immergete nella vostra seconda vita e vi ritrovate a chattare con un figo alla Brad Pitt che gestisce un locale di tendenza sulla spiaggia, che nella sua prima vita non è nient’altro che l’impiegato insignificante che incrociate ogni mattina sull’autobus che vi porta al lavoro. Il trucco è che non lo sapete e l’inconsapevolezza regala magia ed emozione. Se non sapete resistere alla curiosità o volete entrare volontariamente nel tunnel ecco l’URL: www.secondlife.com. Io vi ho avvisato.
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