Maschio e femmina li creò? |
Scritto da Simone Ghiaroni | |
sabato 28 giugno 2008 | |
Nel libro della Genesi (Gn. 1, 27) si legge che “Dio creò l'uomo a sua immagine; /[...] maschio e femmina li creò.” Nel testo biblico è affermato chiaramente che, per natura, natura che nella Bibbia è una creazione divina, il genere umano si divide in due gruppi di persone: maschi e femmine. Il sesso è l'identità biologica dell'individuo, nei termini della differenza nei cromosomi, negli organi sessuali e nei caratteri sessuali secondari. Cosa ben diversa è il genere, cioè la costruzione culturale dell'identità e del comportamento sociale degli individui, uomini e donne, anche con l'effetto gerarchico che valorizza i primi a danno delle seconde. Sembra quindi che da una semplice distinzione naturale di base si crei una complessità culturale, che qualcuno potrebbe chiamare anche confusione sessuale. Ma quella distinzione è davvero così netta? In un libro, decisamente meno autorevole dato che non si tratta di un testo sacro, ma di un testo scientifico scritto da mano umana, Anne Fausto-Sterling sostiene che i sessi siano almeno cinque: gli ermafroditi con un testicolo e un'ovaia e una miscela dei caratteri sessuali; i maschi e le femmine pseudo-ermafroditi che hanno due testicoli o due ovaie e una compresenza di caratteri maschili e femminili; e, finalmente, i maschi e le femmine. Poi, sarà l'azione culturale a ridurre la complessità con una cura a base di ormoni, chirurgia e educazione fino a “ricondurre” gli individui non incasellabili nella divisione maschio-femmina a uno di questi termini accettabili. Per quanto opinabile, questa intuizione ci porta a ringraziare le persone che aumentano la complessità dei generi, come i transgender, che vivendo la propria identità come una questione personale e non forgiata da dogmi culturali ci aprono l'orizzonte della molteplicità umana. |