Scritto da Mirco Bertolini
|
mercoledì 11 giugno 2008 |
Iron Man, l’uomo di ferro, così chiamato anche se la sua armatura rossa e dorata è composta da una lega di titanio e oro (come lui tiene a precisare). Uno degli eroi più controversi creati dalla prolifica Marvel, poiché è un eroe ma allo stesso tempo non lo è. Mi spiego meglio: il miliardario Tony Stark ha ereditato la fortunata compagnia creata dal padre e le sue spiccate doti imprenditoriali sommate a un genio unico, per quanto riguarda la creazione di nuove tecnologie, ne hanno fatto uno dei capitani d’azienda più ricchi del pianeta.
Non è un soldato, non è un giustiziere, fa milioni vendendo armi a vari
paesi anche in guerra tra loro, beve come una spugna e le sue
accompagnatrici si susseguono con una rapidità disarmante. Ma come
sempre accade nel mondo della fantasia un evento cambia la sua vita,
durante una dimostrazione dei suoi “prodotti” viene catturato da un
gruppo di guerriglieri, ferito gravemente e imprigionato. È durante la
prigionia che, per salvarsi la vita, crea l’arma definitiva:
un’armatura metallica che, indossata, rende un uomo potente quanto un
intero esercito. Una volta tornato al mondo civile Tony perfezionerà la
sua armatura rendendola ancora più letale e l’impenitente riccone
viziato cambierà dedicando la sua vita a combattere il crimine. Ma non
lo farà per giustizia. Per amore del pericolo, per narcisismo, per far
tacere i sensi di colpa forse…ma mai per giustizia. È questo il bello
dell’uomo di ferro, dietro il ferro c’è una persona più vera che mai.
Un uomo atletico e piacente certo, ma che non ha alcun potere
sovrannaturale a parte la sua intelligenza. Iron Man è uno di quei
personaggi che si odiano o si amano, senza le mezze misure.
Ai fan e non, consiglio indubbiamente il film di recente uscita, una
piacevole sorpresa nel guazzabuglio attuale dei film sui supereroi.
|