“Quelle in regola? Così hanno vita breve…”
Scritto da Daniele Dieci   
giovedì 09 febbraio 2006
Remo Dai Pra, presidente della cooperativa MovitransCtf, ci racconta delle difficoltà a stare sul mercato delle cooperative che “rispettano le regole contrattuali e di legge”

 

Il mondo delle cooperative, come abbiamo visto, è dilaniato dalla presenza di soggetti che agiscono al limite della legalità, falsando le sane regole della concorrenza, costringendo le cooperative regolari ad una vita sempre più difficile e, in alcuni casi, sempre più breve. Presentiamo ora un’intervista a Remo Dai Pra, presidente della cooperativa modenese MovitransCtf. Questa impresa, con più di 300 soci e un fatturato di 12 milioni di euro, offre attività di pulizie civili o industriali e di movimentazione merci e logistica di magazzino, oltre a comprendere un settore dedicato al trasloco altamente specializzato.
Com’è organizzata la vostra cooperativa?E’ regolamentata da uno statuto consultabile e riconosciuto dall’assemblea dei soci?
Abbiamo un Consiglio di Amministrazione composto da 13 unità e una direzione tecnica che ha il compito di gestire l'impresa. L’azienda è retta da un statuto e da un regolamento interno (regolarmente approvato dall’assemblea dei soci) che vengono consegnati al momento dell’assunzione.
Siete soliti collaborare con aziende private, per esempio ceramiche?
La MovitransCtf  ha una forte presenza nel settore ceramico, ma sta pagando un prezzo altissimo per la presenza di cooperative non regolari o “spurie”. Aggiungo che il perdurare a lungo di questa situazione mette a forte rischio la sopravvivenza stessa della cooperativa.
Siete quindi a conoscenza della presenza di cooperative “spurie”?
Nella nostra politica aziendale prevalgono i concetti dei diritti dei lavoratori, il rispetto delle regole contrattuali, della sicurezza, i valori della mutualità su cui si basa il modello imprenditoriale cooperativo. Ma siamo purtroppo a conoscenza che molte cooperative fanno ben altro. Sappiamo
che assumono lavoratori con forme retributive inferiori ai salari contrattuali; sappiamo che molte retribuzioni sono per oltre il 50% erogate come rimborso spese e quindi non soggette a tassazione (per cui meno costi per l'impresa); sappiamo che per molte cooperative il Consiglio di Amministrazione esiste solo sulla carta, ma in effetti chi decide è una sola persona , riconosciuta da molti lavoratori come datore di lavoro; sappiamo che molte cooperative non sono a norma rispetto alla iscrizione al registro delle imprese presso la camera di commercio (Legge 221); sappiamo che il lavoro irregolare in questo settore sta assumendo dimensioni davvero preoccupanti, non solo per la sopravvivenza delle imprese sane, ma anche per quanto riguarda la stessa sicurezza e convivenza dei cittadini sul territorio.
Il vostro lavoro è  danneggiato dall’esistenza e quindi dalla concorrenza delle suddette cooperative?Come può giudicare la presenza dello stato in questo settore?
Una cooperativa che vuole stare sul mercato nel rispetto delle regole contrattuali e di legge, come facciamo noi, ha vita breve. Si tratta infatti di dover concorrere con imprese che offrono alle aziende contratti lavorativi con retribuzioni minime, a volte meno della metà dei salari normali.
Ricordo che la responsabilità sia civile che penale ricade proprio sull'utilizzatore del servizio (le aziende che richiedono i servigi di una cooperativa di soci\lavoratori); i pochi che lo sanno, a fronte di un mercato sempre più compresso, guardano al prezzo e non alla qualità e sicurezza del servizio. Noi abbiamo chiesto alla Confindustria e al Sindacato di agire con maggiore convinzione sugli utilizzatori di queste cooperative spurie. Lo stato però rimane completamente assente. Negli ultimi anni sono stati ridotti al minimo gli organici degli organi ispettivi, sono stati tagliati gli investimenti per dotare gli ispettori di strumenti informatici adeguati: in questo modo verranno espulse dal mercato le imprese sane e strutturate, proprio come la nostra.



Commenti
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Anonimo   |2008-10-16 17:26:51
un pagliaccio comunista111
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