Question Time, i 10 comandamenti
Scritto da Stefano Panini   
lunedì 01 giugno 2015

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THE END!

 

Tutto bene quel che finisce in serie A. Difficile apostrofare con altre parole il “The End” della seconda stagione del Sassuolo nel campionato dei grandi, che ha oscillato i fantasmi di un «quest’anno torniamo in serie B» ed un #SassuoloinEuropa #Ihaveadream che chissà quanto bene hanno fatto alla causa. Nessuna serie B e niente Europa League, bensì una salvezza tranquilla (non per questo meno sofferta ed appassionante della prima) che pone le basi al terzo anno che verrà. Basi che Il Sassolino, ringraziando i suoi nove lettori, si è impegnato scrivere sotto forma di tavole della legge. Da questi 10 comandamenti tocca ripartire a settembre, verso l’infinito e oltre (o verso un’altra salvezza, che va bene lo stesso):

 

1. Non avrai altro Dio fuori del Difra.

Almeno fino al 2017. Fresco di rinnovo, è con Eusebio Di Francesco che la società intende andare avanti. Buon lavoro mister!

 

2. Non nominare il nome EuropaLeague invano.

Tanto fumo e niente arrosto questa Europa per i neroverdi. Il tormentone è rimandato ai prossimi anni ma, ammettiamolo, tutti ci abbiamo creduto a metà stagione. È stato bello sognare.

 

3. Ricordati di santificare le trasferte.

Per il salto di qualità serve fare meglio fuori casa (quest’anno solo 5 vittorie in 19 partite).

 

4. Onora il padre e la madre.

Intesi come Giorgio e Lady Squinzi. Il meccanismo è lo stesso della filastrocca “per fare un tavolo ci vuole il legno…” perché per fare una squadra da serie A ci vuole il soldo, grazie pres.

 

5. Non uccidere (ma lascia il segno).

Sono tante le “imprese” del Sassuolo che ci hanno fatto sobbalzare dalla sedia. Tra le più belle l’ultima vittoria sul Milan, il pareggio contro la Juventus e la vendetta contro l’Inter (a proposito, i 7 gol sono una ricorrenza da evitare assolutamente per i prossimi anni). È stato un Sassuolo ammazza grandi.

 

6. Non commettere falli impuri.

Nove cartellini rossi collezionati in stagione (sul podio della serie A) sono il segno che i neroverdi hanno venduto cara la pelle. Certo, qualche squalifica in meno avrebbe giovato all’intera rosa già decimata dagli infortuni ma tant’è...

 

7. Non infortunarti.

Più che un comandamento è una sentenza che dà voce ai rimpianti di un Sassuolo che, senza l’infermeria piena (Pegolo, Terranova, Antei, Vrsaljko, Magnanelli…), probabilmente sarebbe arrivato ancora più in alto.

 

8. Non dire gatto finchè…

…l’arbitro non fischia. La maledizione dei minuti di recupero – la ricorderete – nel filotto di partite contro Roma, Palermo e Cesena, tolse al Sassuolo cinque punti che ad oggi farebbero comodo ai fini della classifica. Serva da lezione.

 

9. Non desiderare il bomber d'altri.

È stato il fil rouge della stagione e l’invettiva è tutta per la Juventus, con cui bisognerà risolvere i nodi Zaza e Berardi al più presto. Difficile che la Juve paghi 30 mln per tutti e due; la sensazione è che almeno uno partirà. Vedremo…

 

10. Non desiderare la roba d’altri.

Almeno fino alla fine del campionato. I vari Baselli, Cigarini, Bernardeschi (…) da tempo accostati ai colori neroverdi da oggi saranno le fondamenta di un calciomercato che apre i battenti. La curiosità è tanta; dagli investimenti della società capiremo quanto sia la voglia di crescere. Occhi aperti sotto l’ombrellone.

 

 

 alla prossimA!

 

 

Buona estate e buon calciomercato a tutti!

 

 

 

“Question Time” è una rubrica settimanale de “il Sassolino” tenuta da Stefano Panini. Ogni settimana, tre domande. Che si vinca o che si perda. Un ringraziamento particolare a Francesca Morini per  la realizzazione de “la vignetta della settimana”.

 



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