Question Time, dopo il punto all'Olimpico!
Scritto da Stefano Panini   
lunedì 11 novembre 2013
ROMA-SASSUOLO 1-1

 


1) SASSUOLO, TUTTA FORTUNA?

Veni, Vidi, Pareggiai.

Chi l’avrebbe mai detto? O per dirlo alla romana “Anvedi sto Sassuolo!”. Contro le armate romane del condottiero Garcia, i gladiatori del Saxolum non abbassano mai le armi e al 94esimo affondano il colpo con il solito Berardi. Nel campo di battaglia le due squadre si affrontano a testa alta, l’organizzazione del Sassuolo riesce a contenere la qualità della capolista ed è l’ennesimo finale di palpitazione nero-verde (diversi casi di tachicardia registrati al pronto soccorso della città) : ma che goduria! Tutta fortuna? Homo faber fortunae suae” sentenziano gli antichi romani da lassù e il Sassuolo ha il merito di essere rimasto in partita fino alla fine. Organizzazione e un Super Pegolo hanno permesso ai nero-verdi di giocarsela quasi alla pari contro una Roma – capocciona – che non è mai riuscita a chiuderla. Bravo Sassuolo, ma la guerra è ancora lunga. Atalanta, Cagliari e Chievo, queste sì che sono battaglie da vincere.

 

2) PRANDELLI, CERCHI UN PORTIERE? 

Tutte le strade portano a Roma, tutti i tiri nello specchio portano a Pegolo.

Il Sassuolo ha una certezza, Gianluca Pegolo, 32 anni suonati e ormai idolo delle folle. Dalla sua prima partita, il portiere nero-verde è un tappabuchi indispensabile per la difesa e, anche ieri, i complimenti si sprecano. All’Olimpico è sempre presente con le sue uscite, dà sicurezza sulle palle da fermo e si immola con 4 parate decisive. Nottata in bianco per Ljajić che ha sognato Pegolo – il mostro cattivo – tutta la notte. Prandelli, se cerchi il sostituto di Buffon, io un nome ce l’avrei. Pazienza se agli ultras della Roma non ha fatto una buona impressione (“Pegolo, ma vattela a pijà ‘nder…” è il ritornello dalla curva) e peccato per il gol subito: Florenzi affonda sulla sinistra e Longhi insacca con una pennellata di interno destro a giro sotto la traversa. Con questi eurogol, non c’è Pegolo che tenga.   

 

3) DI FRANCESCO, PROMOSSO? 

Partita particolare per il mister che si trova di fronte la Roma, squadra a cui è sicuramente legato: 4 stagioni, uno scudetto e tanto sudore per il DiFra calciatore. Poco male se l’inno della Roma cantato a squarciagola sugli spalti lo ha emozionato, dal fischio d’inizio in poi, solo testa alla partita. In avvio formazione prudente e una buona densità in mezzo al campo con Marrone e Magnanelli per contenere gli attacchi giallo-rossi. Concediamo l’1 a 0 nel primo tempo, ma guai a perdersi d’animo. «Il merito più grande è quello di averci creduto fino alla fine» dirà Di Francesco nel post partita ed è lui stesso il primo ad averci creduto. Nel secondo tempo fuori Magnanelli, Missiroli e Gazzola e via con un modulo a 4 punte. Perdere 1 – 0 o 3 – 0 non cambierebbe la sostanza, tutti all’attacco dunque a cercare un punto prezioso. Mister, coraggioso e propositivo, così ci piaci.

 

 

"Question time" è una rubrica settimanale de "il Sassolino" tenuta da Stefano Panini. Ogni settimana, tre domande.
Che si vinca o che si perda.



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