La Cinefilia Ritrovata 2012
Scritto da Chiara Fiorentini ed Enrico Vannucci   
martedì 10 luglio 2012
Anche la cinefilia viene rimessa al centro del mirino in questa edizione 2012 de Il Cinema Ritrovato di Bologna. 

Anche la cinefilia viene rimessa al centro del mirino in questa edizione 2012 de Il Cinema Ritrovato di Bologna. All’insegna del dibattito e del discorso attorno a come si ricompongono le nuove forme di cinefilia contemporanee alla luce dei ricordi di coloro che la cinefilia, quella oramai definita storica, l’avevano vissuta decenni orsono. Pertanto in questo scenario di riscoperta e viaggio nel passato per indagare il presente due mostri sacri come Jead Douchet e Michael Cimet si sono scontrati sotto la moderazione del Direttore della Cineteca di Bologna, Gianluca Farinelli e hanno discusso dei conflitti tra Cahiers e Positif. Di come rispettivamente si sono appassionati al cinema e al dibattito critico e in un ottica tutt’altro che pessimistica hanno osservato come la cinefilia esista ancora. Che i giovani cinefili forse sono numericamente meno di allora, ma che esistono, sono forse anche più appassionati. Il problema contemporaneo per i due critici francesi non risiederebbe nella mancanza di certe frange cinefile, quanto piuttosto nella mancanza di gusto del pubblico contemporaneo. Altra mancanza che i due riscontrano è quella attorno ai dibattiti. Negli anni sessanta la critica era un luogo molto più fertile e di lotta delle idee, mentre ora pare aver perso quella funzione. Tuttavia non possono essere sottovalutate le nuove esperienze di critica online, come quella di Filmidee. Non a caso Alessandro Stellino e Daniela Persico sono stati chiamati a intervenire all’interno di uno dei panel della serie di incontri.

Quando si parla di cinefilia comunque non ci si riferisce solo a questo ovviamente, ma si parla pure di metodi di fruizione del materiale filmico. In un epoca dove recuperare i film online è diventato alla portata di tutti e con un semplice click si possono scaricare intere filmografie, esistono ancora delle frange di resistenza per cui il film è guardabile solo ed esclusivamente se proiettato nel suo formato originale e pertanto in pellicola. Olaf Moller, Christoph Huber e Gabe Klinger si fanno portatori di questa prospettiva in qualche modo feticistica e per quanto mi riguarda incomprensibile, che vuole escludere totalmente il digitale dalle sale e dai metodi di conservazione delle opere. Per quanto la loro idea romantica di mantenere e preservare l’integrità sotto ogni aspetto di un vecchio film che era stato girato in pellicola, la loro ostinazione mi pare personalmente ridicola e illogica. Attualmente un regista che decide di girare in super8 o in 16mm un film lo fa certamente per una questione stilistica precisa, prima questo avveniva per mere questioni di convenienza, così come ora chi decide di approcciare il cinema e si cimenta per la prima volta nella regia utilizza il digitale. Quindi volersi rifare alla pellicola come unico oggetto di purezza filmica mi pare assolutamente inappropriato, ma ovviamente sono opinioni personali e il dibattito attorno a questo tema è difatti spinoso e assai sentito da entrambe le parti.

La Cinefilia Ritrovata ha quindi visto scontrarsi diversi punti di vista, e sono stati discussi i vecchi e nuovi metodi in cui si può manifestare l’amore verso il cinema. Oltre ai già citati sono intervenuti pure altri nomi illustri come: Serge Toubiana, Jean Gili, Carlo Mazzacurati, Thierry Frémaux Jonathan Rosenbaum, Miguel Marias, Girish Shambu, Ian Christie, e Jim Hoberman. Su youtube possono essere recuperato il video di tutti gli interventi della serie di incontri del La Cinefilia Ritrovata, vi invitiamo a andare a vederli e a godere delle varie discussioni che si sono tenute in questi giorni.



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