Senza titolo |
Scritto da Giovanni Fantasia | |||||||
sabato 30 ottobre 2010 | |||||||
La paziente, da un minuto, respirava con più piena leggerezza; l’anestesia funzionava. A breve le avrebbero aperto il torace; la sala operatoria tutta intera, si sarebbe concentrata sul lavoro: sangue da drenare, macchinari, suono classico di cuore accelerato; prassi, insomma, nulla di particolare; nulla di ‘vivo’. Il chirurgo da due mesi s’era perso qualche pezzo, sul versante personale; un lungo matrimonio rottamato all’improvviso, un figlio piccolo mollato per giornate ai nonni semicentenari; poi c’era la parte più nodosa: una lodevole notte in galera per rissa. Il chirurgo ricordava qualche pugno scriteriato appena fuori da un locale molto noto; nient’altro, era ancora un uomo giovane, soltanto cinquant’anni. La vita s’inizia daccapo, a cinquanta. D’altronde non aveva troppa scelta. Ora, sotto le luci precise, biancastre, sopra quel corpo malato di donna, si rimetteva a pensare alla vita, alla sua; una circostanza non perfetta, si diceva. Certo, adesso c’era da tagliare. Prima, prima di mettersi il camice, i guanti, prima ancora di avviarsi verso un’altra operazione delicata, l’assistente glielo disse , in modo forse troppo serio: “La vostra camicia è orrenda” gli disse. Operava col chirurgo da non più di dieci volte; sembrava una persona interessante. “Cos’ha che on va” rispose spaesato il chirurgo. Dopo, sopra al corpo della donna, il bisturi iniziava normalmente il suo percorso. Il chirurgo tuttavia ci rifletteva. Forse era il momento di cambiare guardaroba.
Powered by !JoomlaComment 3.22
3.22 Copyright (C) 2007 Alain Georgette / Copyright (C) 2006 Frantisek Hliva. All rights reserved." |