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LUCKY, di Alice Sebold Stampa E-mail
Scritto da Patrizia Bartoli   
giovedì 29 luglio 2010
 LUCKY, di Alice SeboldLucky, di Alice Sebold

(E/O, 2003)

€ 14,50


Perché se resta anonima, la mia storia è solo una storia, non la realtà.

Così dice Alice Sebold verso la fine del romanzo Lucky che è il lucido racconto dello stupro che l’Autrice subì nel maggio del 1981, quando era una giovane matricola presso l’Università di Syracuse. Una vicenda devastante che la scrittrice statunitense ha avuto la forza di mettere per iscritto solo a distanza di anni, quando il suo mondo si è faticosamente ricomposto superando la separazione tra prima e dopo.

Se il primo capitolo è come un pugno che ti sbatte in faccia non lasciandoti scampo, le parole finali lasciano intravedere uno spiraglio di luce dopo che, pagina dopo pagina, abbiamo vissuto con grande partecipazione emotiva la dolorosa esperienza della protagonista.

Alice è lucky – fortunata – come le dice un poliziotto: un’altra ragazza, nella stessa galleria dove lei ha subito l’aggressione e la violenza, è stata uccisa e smembrata.

Alice ha la forza d’animo di tirare avanti, di non arrendersi e quando un giorno, per caso, rivede il suo violentatore, lo denuncia. Il processo lungo e difficile porta all’incriminazione dell’uomo che viene condannato al massimo della pena. Alice può tornare a vivere la sua vita di studentessa: segue i corsi di poesia di Tess Gallagher, di narrativa di Tobias Wolff e di Raymond Carver, inizia a scrivere per qualche rivista, fa nuove amicizie, s’innamora, non nasconde di essere stata stuprata, tuttavia sa che tra lei e gli altri c’è qualcosa di diverso, una distanza che è inevitabile.

Questo equilibrio a stento conquistato si spezza, quando Lila, l’amica con cui divide l’appartamento, viene a sua volta violentata, una sera che è sola in casa.

Per Alice, è il passato mai dimenticato che ritorna. Sono trascorsi due anni dal suo stupro e Alice vorrebbe aiutare l’amica, starle vicino accompagnandola nell’accidentato cammino che l’attende, ma Lila non vuole.

Non è Alice e non andrà oltre nella denuncia del suo aggressore. Non vuole farlo e desidera allontanarsi da lei. Alice non capisce, in qualche modo si sente tradita. Inizia un lungo periodo di stordimento. Non è morta la notte dello stupro perché è stata fortunata - lucky -, ma sta morendo ora, lentamente.

Droga, alcol, frequentazioni da bassifondi, poche persone e poche cose a cui aggrapparsi; tra queste è fondamentale l’esperienza di insegnante all’Hunter College di New York dove incontra ragazzi e ragazze le cui vicende di vita sono così orribili che come dice la scrittrice le mie impallidivano in confronto alle loro.

Alice Sebold è l’autrice di Amabili resti e di La quasi luna, forse il suo romanzo più bello, a mio parere. La Sebold merita una lettura.

 

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Il blog di Patrizia Bartoli, Nuvole di parole



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