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Abbracciare Charlie Kaufman Stampa E-mail
Scritto da Chiara Fiorentini   
mercoledì 09 giugno 2010

Charlie Kaufman
Charlie Kaufman
Oggi avrei voluto abbracciare Charlie Kaufman.


Chi è Charlie Kaufman? È un grande sceneggiatore. È il genio che ha scritto film come Essere John Malkovich, Il Ladro di orchidee e The Eternal sunshine of the spotless mind (scusatemi se non scrivo il titolo italiano di questo film ma è così brutto rispetto alla poesia dell’originale che non potevo fare altrimenti). Questi tre titoli sarebbero già di per sé un ottima ragione per volerlo abbracciare, ma a questi si aggiunge il fatto che è un piccolo ometto nevrotico di cinquantadue anni che sembra così fragile che pure una mosca potrebbe batterlo in un incontro di pugliato. Oltre ai validi motivi che vi ho appena spiegato, un ulteriore incentivo sta nel fatto che Kaufman è in questi giorni a Bologna, special guest del Biografilm festival che gli conferisce il premio Lancia Celebration of Life 2010. E proprio in occasione della sua conferenza stampa di questa mattina la mia voglia è aumentata sempre più, senza però poter essere realizzata (motivo per cui al momento sto sfogando il mio bisogno di dare affetto su un barattolo di gelato alla stracciatella). La conferenza stampa è stata interessante, o meglio illuminante. Seduto sulla sua sedia - con le gambe tenute strette una contro l’altra e le mani che ogni tanto si strusciavano sui suoi pantaloni beige ascoltando le domande che gli venivano poste - Kaufman ha parlato del suo cinema, dell’importanza dei suoi personaggi, del modo in cui affronta la stesura di ogni sceneggiatura e dei rapporti con i registi che hanno portato sullo schermo i suoi lavori. Ha raccontato quindi di come ogni cosa che scrive debba essere una sorta di sfida. Non deve essere un lavoro facile, perché anche bloccarsi, non sapere più come portare avanti la storia e essere in crisi può portare a una crescita personale e come scrittore. Ha raccontato come proprio da un blocco sia nato Il ladro di orchidee e la sua decisione di mettere in scena se stesso, però non, egocentricamente, per parlare di sé ma per mettere in scena una storia. Perché le storie sono fondamentali, gli intrecci e le vite dei personaggi - per quanto paradossali – sono fondamentali e interessanti e perciò non si deve mai iniziare da un tema, avendo ben chiaro dove si voglia arrivare quando si inizia a scrivere una storia. Si deve procedere passo per passo, esplorare ipotesi e vie da far percorrere ai personaggi. È per questo che molto spesso ci mette più di un anno a terminare una sceneggiatura. Ha parlato di come non sia stato lui a scegliere il regista per il suo primo film, ma di come invece sia stato Spike Jonze a scegliere la sua sceneggiatura e di come, dopo, grazie a Jonze ha conosciuto Michel Gondry e con lui progettato e scritto la storia di The eternal sunshine of the spotless mind. Ha detto inoltre che la stretta collaborazione con questi due registi è stata per lui un’esperienza positiva, lasciando intendere (avendolo escluso dai suoi esempi) che la collaborazione con Clooney per Confessioni di una mente pericolosa, non sia stata altrettanto entusiasmante. Ha brevemente raccontato della sua recente collaborazione con DreamWorks per la sceneggiatura di Kung-fu Panda 2 definendo le due settimane di lavoro divertenti. Ha infine comunicato di aver da poco terminato la sua ultima fatica (dopo 15 mesi di lavoro) e di star attendendo di scoprire chi sarà il regista.

Sono stati trenta minuti pieni di informazioni quelli passati ad ascoltare Charlie Kaufman parlare e rispondere alle curiosità dei giornalisti. Trenta minuti in cui la voglia di avvicinarsi a lui e abbracciarlo e, magari, dargli pure un bacetto sulla fronte era forte, ma sono riuscita a resistere alla tentazione. Ci sono però ancora diversi giorni prima della fine di questa sesta edizione del Biografilm festival: le occasioni di rivederlo saranno frequenti (il festival terminerà il 14 Giugno) e non so se riuscirò a resistere pure le prossime volte!



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