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28 GRAMMI DOPO, di Iacopo Barison Stampa E-mail
Scritto da Patrizia Bartoli   
domenica 02 maggio 2010
 28 GRAMMI DOPO, di Iacopo Barison28 grammi dopo, di Iacopo Barison

(Voras Edizioni, 2010)

€ 13


"Ci sono giorni in cui non parlo. Giorni come questo."

Daniel, il protagonista di 28 grammi dopo, è un tossico di ventiquattro anni che vive di espedienti fino al giorno in cui, per un black out improvviso, il suo computer fonde e lui non può più organizzare truffe on line.  Gli rimane poco con cui vivere – i soldi della retta universitaria che sua madre continua a pagargli credendolo uno studente modello che sostiene regolarmente gli esami – e così decide di trovarsi un lavoro.

Il mercato offre infinite esaltanti possibilità - Restauratore di nani da giardino. Costruttore di reputazioni on line. Insegna vivente per un ristorante – ma Daniel sceglie di presentarsi a un colloquio per testare, sulla propria pelle, e, in seguito, consegnare a domicilio prodotti cosmetici. Viene assunto, si sottopone ai test provando le diverse creme e inizia la sua vita da schiavo.

Ma può la sua esistenza redimersi per questo?

Assolutamente no. La droga, nelle sue mille forme, è ancora la risposta giusta. Insieme a Orlando – una fusione naturale dannunziana – e a Said – l’arabo proprietario di un donar kebab che nutre il desiderio di partecipare a un film porno – vive una continua ebbrezza artificiale, interrotta da vaghi sprazzi di lucidità.

Hashish, shunk, LSD sono le compagne fedeli che scandiscono le ore dei suoi giorni e delle sue notti.

Potrebbe andare così per sempre, ma, a volte, il destino ha piani diversi per ognuno di noi. Un portafogli con dentro la fototessera di una ragazza sconosciuta, sarà la svolta.

Meglio, potrebbe essere la svolta che lo conduce fuori dal buio.

Daniel è in perenne bilico sull’orlo del baratro, appare indifferente e ostile al mondo che lo circonda, ma c’è un’esperienza significativa che ce lo fa intravedere rivelandoci qualcosa di più, quando, verso la fine della storia, corre in aiuto di Severino - Bravo, conta fino a duemila che io sto arrivando, sono già in viaggio, sarò il tuo deus ex machina -, un giovine obeso che ha incontrato per caso il giorno del colloquio di lavoro e che è sul punto di suicidarsi per una sventura amorosa.

Daniel gli dà una ragione per non morire, parlandogli dell’inverno e della primavera, della loro vita che assomiglia all’inverno e che cancella la primavera, ma così si priva del sole.

Ecco aspettare il sole. Questa è forse la possibilità

Dice Daniel  (rivolto a noi lettori?):

Prendete me. Io sono ventiquattro anni che aspetto il sole.
Non ho idea di quando arriverà. Ma intanto l’aspetto qui, nel mio angolo buio, conscio che gli angoli bui non rimarranno bui per sempre.
Forse mi sbaglio
Gli angoli bui rimarranno bui per sempre
.

Non vado oltre perché non voglio rivelare niente che possa togliere il gusto della lettura di questa opera d’esordio di Iacopo Barison che io ho divorato. Parla di un mondo a me sconosciuto con una forza e una passione che non lascia indifferenti. Daniel è un personaggio scomodo, a tratti raccapricciante, ma la sua vicenda ha in sé i caratteri della realtà.



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