Numero 48, Autunno 2009 - UN NUMERO SPECIALE: con questa uscita
si chiude la prima parte della vita del "Sassolino" inteso come mensile,
mentre prosegue a pieno ritmo il portale "il Sassolino.net" (e comunque
non finirà qui!). A corredo di una mostra organizzata dalla Redazione,
ecco un numero speciale con tanti aneddoti, un racconto di Emilio
Rentocchini, il lavoro di Leo Turrini e tanto altro...
Clicca sulla copertina per scaricare il Sassolino SPECIALE dell'autunno 2009 in .pdf
Nati nel 2005 dalla fusione di due affermate band del rock underground italiano (One Dimensional Man e Super Elastic Bubble Plastic), i Teatro Degli Orrori escono nel 2009 con il loro secondo album A Sangue Freddo.
Per chi non gli conoscesse i TDO sono un gruppo noise rock caratterizzato da un suono dall’impatto enorme, duro e sporco, come lo sono i testi del leader Pierpaolo Capovilla, cantati tutti rigorosamente in italiano. Rispetto al primo album (Dell’Impero delle Tenebre, considerato dal pubblico e dalla critica indipendente come un vero e proprio capolavoro), il gruppo ha lasciato più spazio alla vena melodica, servendosi più di una volta anche del supporto di synth e tastiere, nonché della collaborazione dei Bloody Beetroots (gruppo dalle influenze dance/punk oriented) i quali hanno remixato la canzone Direzioni diverse, secondo singolo estratto dall’album.
Non mancano comunque canzoni dalle “chitarre violente e graffianti” quali Due, Mai dire mai e Alt! simili come sonorità a quanto già sentito nel primo album. I testi continuano ad essere all’altezza del precedente lavoro, spaziando dalle tematiche sociali a quelle religiose in puro stile Capovilla, cioè con interpretazione teatrale dei testi e l'uso geniale e ricercato della lingua italiana.
A Sangue Freddo dunque si presenta come un ottimo album in pieno stile Teatro degli Orrori, anche se meno immediato rispetto all'esordio. I TDO sono riusciti a proporre nuovo materiale senza ripetersi ma senza neanche rivoluzionare completamente il sound. In definitiva A Sangue Freddo riesce in quel difficile compito di rimanere un album di altissimo livello, nonostante sia “il fatidico secondo album”, nonché successore di un signor album difficilmente superabile come lo è Dell’Impero delle tenebre.
D'accordo con l'analisi, anche se sinceramente mi sarei aspettato un'evoluzione diversa, mentre il disco ricalca in piccolo quello che di stratosferico era già stato fatto con dell'impero delle tenebre.
Sarebbe interessante continuare questo viaggio nell'underground rock italiano. DI realtà di cui parlare ce ne sono parecchie!