• Media e video
  • Interviste
  • Piastrellino
  • Inchieste
  • Arretrati
La biblioteca è verde? Stampa E-mail
Scritto da Francesco Martignoni   
mercoledì 03 marzo 2010

Le faccine per il giudizio degli uffici pubblici
Le faccine per il giudizio degli uffici pubblici
La biblioteca di Sassuolo, così come altri uffici comunali, si è dotata dell’ultima innovazione dell’era brunettiana. Un piccolo terminale touchscreen presenta tre emoticons colorate. In un sol tocco è possibile applicare al cortese e attento lavoro degli impiegati una faccina verde sorridente. Oppure una faccina gialla un po’ seriosa e, se siete rimasti profondamente e inspiegabilmente delusi, potete sfogarvi clickando sulla faccina rossa evidentemente adirata.
Così, in un baleno, ci è dato il potere di giudicare il lavoro di una complessa struttura quale la biblioteca. 1 X 2 quasi fosse una schedina del totocalcio.
Il nostro sarà un giudizio inevitabilmente semplicistico. Sarà un sassolino che, unito a tanti altri sassolini, andrà a riempire il vaso buono o quello cattivo. Ma da questa pioggerella di giudizi anonimi, velocissimi e ultrasemplificati quali informazioni posso ottenere effettivamente? E ancora, i dati che ottengo con questo sistema sono davvero significativi? Preso dalla noia, dalla follia o da rancori personali potrei passare tre volte al giorno dalla biblioteca e, senza nemmeo usufruire del suo servizio, esprimere il mio disprezzo attraverso un rapido e incontestabile gesto. Altresì credo che chi frequenta quotidianamente la biblioteca lo faccia anche perché apprezza – o almeno sfrutta a suo vantaggio – il materiale e il servizio offerto dagli impiegati. Ritengo improbabile, però, che ogni giorno questi soddisfatti fruitori della biblioteca si fermino nell’atrio per esprire giubilo attraerso un click. Aggiungiamo poi che decine di altri utenti, sia soddisfatti sia maledettamente arrabbiati, non utilizzano le emoticons, o perché avulsi dalle ultime tecnologie o perché semplicemnete disinteressati al nuovo sistema.
Alla fine dell’anno avremo così una mole di dati che non può dirci nulla di scientificamente rilevante sul servizio offerto dalla biblioteca.

Se per qualche strano motivo qualcuno volesse davvero leggere quanti verdi, quanti gialli, quanti rossi sono stati “toccati”, se qualcuno volesse interpretare quei dati per trarne conclusioni, si troverebbe davanti un altro muro. Il concetto e la ricerca di semplificazione che sta alla base di questo nuovo sistema di controllo amministrativo chiude le porte alla possibilità di capire quali siano i problemi reali. Verde, sì ma perché? Gli impiegati sono simpatici? Trovi sempre le ultimissime pubblicazioni? È l’ambiente ideali per studiare? Insomma qual è il punto di forza della nostra biblioteca? Non si sa, si sa solo che la biblioteca è verde. È rossa? Potrebbe essere rossa perché internet non funzona mai o perché i libri sono disposti a casaccio oppure perchè i bagni sono sporchi. Sappiamo solo che la biblioteca è rossa. Ma chi ha il potere e il dovere di operare per migliorare un servizio non può basare la sua azione su un semaforo. Se le emoticons fossero l’unico sistema atto a valutare e criticare un servizio pubblico temo che la risoluzione dei problemi e le migliorie subirebbero un drastico rallentamento. Per il semplice motivo che non avremmo strumenti per indirizzare la nostra azione.

Negli ultimi anni l’agire politico ha intrapreso la strada della semplicità, o meglio, della semplificazione. Recenti studi sociologici hanno dimostrato che il sistema politico è ormai intergrato e nutrito dal sistema massmediatico, in un rapporto quasi simbiotico. In questo rapporto il potere comunicativo è detenuto dai massmedia, dalla televisione in modo preponderante. Il sistema massmediatico, che nella sua frammentazione interna mantiene una coerenza comunicativa, detta le regole della trasmissione di informazioni, seleziona i macroargomenti e gli episodi comunicabili e, soprattutto, stabilisce qual è il “modo” di comunicare. La televisione tocca i frame attraverso i quali ragioniamo e in qualche modo modifica le mappe cognitive attraverso le quali noi valutiamo il presente e il futuro. In ottica sociologica i massmedia ci insegnano a pensare, ci danno le basi informative per valutare e criticare l’ambiente in cui viviamo. Ma quali format utilizzano i massmedia? Che tipo di comunicazione utilizzano?  Nel 2010 occidentale tutto è veloce e semplice, soprattutto la comunicazione. L’informazione avviene in tempo reale e tutto diventa vecchio appena si compie. La politica si è dovuta adattare a questo modus comunicandi. Proclami rapidi, comprensibili e semplici. Via gli extracomunitari. Sgravi fiscali. Tutti i giudici sono comunisti. No al nucleare. In televisione i politici lottano a suon di brevi comunicati e di slogan. L’analisi è passata in secondo piano. Questo sistema però rientra dalla finestra. L’azione politica diventa necessariamente pubblicità di sé stessa e tende sempre più ad affrontare le problematiche – nonché le opportunità – secondo la logica della velocità-semplicità. L’analisi a lungo termine è quasi fuori discussione: si ragiona in un ottica che, per quasi tutti gli argomenti politicamente rilevanti, non supera i cinque anni da oggi. Si tende ad attuare riforme ed interventi che siano facilmente masticabili e palesemente riconoscibili dall’opinione pubblica: quindi semplificati, scevri da ogni arzigogolo analitico. Ma il cosmo sociale è complesso, le dinamiche che lo regolano e i sottosistemi che lo compongono lo sono altrattanto. La burocrazia che gestisce il rapporto cittadino-Stato non fa eccezione. Eppure non si poteva concepire nulla di più semplice del semaforo a faccine. Un giudizio di una semplicità talmente anoressica che quasi vien da chiedersi se non sia il caso di togliere la faccina gialla. Che ci sta a fare quel purgatorio serioso ma non arrabbiato lì in mezzo, tra il bene e il male? Che si decida una buona volta e mi dica se la biblioteca è verde o rossa.



Commenti
Nuovo Cerca
Andy  - bravo   |2010-03-03 02:40:22
bravo
Ilaria F.   |2010-03-03 05:37:58
Se ben ho inteso l'idea di Brunetta, le emoticons si riferiscono al solo operato
degli addetti. Allargare ad altri ambiti sarebbe effettivamente troppo riduttivo
e semplicistico.
Resta il fatto che del 'verde' godono anche quelli che
meriterebbero tre rossi (e viceversa), ma è anche vero che se fossero gli
operatori a dare i voti agli utenti, sai quante bocciature!
Vi giro una
questione: ipotizzando un prevalere dei rossi, all'atto pratico, saltano delle
teste o è solo un caso di coscienza? Traduco: a che serve tutto ciò? Non hanno
nemmeno l'incentivo di venire eletti 'impiegati del mese' con tanto di foto
annessa...
daniele dieci  - martignoni   |2010-03-13 13:19:15


Bel lavoro comunque, un'analisi condivisibilissima. L'aspetto piu'
interessante, al di là dell'aberrante strumento utilizzato, rimane il controllo
burocratico dello stato sulla burocrazia statale, il tutto facendo credere che
sia l'individuo-cittadino a scegliere. Altro fumo negli occhi.
Commenta
Nome:
Email:
 
Website:
Titolo:
UBBCode:
[b] [i] [u] [url] [quote] [code] [img] 
 
 
:angry::0:confused::cheer:B):evil::silly::dry::lol::kiss::D:pinch:
:(:shock::X:side::):P:unsure::woohoo::huh::whistle:;):s
:!::?::idea::arrow:
 
Please input the anti-spam code that you can read in the image.

3.22 Copyright (C) 2007 Alain Georgette / Copyright (C) 2006 Frantisek Hliva. All rights reserved."

 
Pros. >