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The Punisher

Scritto da Mirco Bertolini

domenica 09 luglio 2006

Il Punitore vede la luce come “ospite” nella serie Spiderman, ma conquista subito il pubblico dei lettori di comics americani al punto da esordire quasi subito con una serie propria, negli anni ’80. Il punitore è un personaggio scomodo, uno di quegli antieroi che richiede una certa dose di fegato da parte di un editore, ma di cui si sente il bisogno nei tempi moderni. Frank Castle è un uomo sostanzialmente normale, milita nei marine durante la guerra del Vietnam e mostra subito di essere un combattente di razza, tornato in patria entra nella polizia di New York. La sua vita viene sconvolta senza possibilità di recupero quando la sua famiglia, moglie e due figli, viene sterminata a Central Park durante un regolamento di conti mafioso. Da quel giorno Castle inizia la sua guerra ossessiva e senza riserve al crimine, vestito sempre di nero con un inquietante teschio bianco sul petto e pesantemente armato con gli ultimi ritrovati della tecnologia bellica si trasforma in un brutale portatore di morte. Il punitore uccide qualsiasi criminale trovi sulla sua strada, dal piccolo spacciatore di quartiere al “padrino” della mala. Non prende neppure in considerazione la rieducazione o la prigione, trucida senza pietà la spazzatura umana nel suo viaggio senza fine per le strade d’America e non solo, braccato a sua volta dalla polizia e dai supereroi “classici” e moralisti a cui siamo abituati. Vittima oltre che carnefice, Castle non cerca compassione, è un eroe che non vuole esserlo, non ha poteri speciali o artefatti magici, è un semplice uomo che cerca una pace che, forse, solo la morte potrà dargli. Sul personaggio sono stati girati due film, purtroppo mediocri, e da tempo il fumetto è pubblicato anche in Italia tra le critiche dei buonisti che storcono il naso davanti a un simile personaggio.