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YOURS TRULY, ANGRY MOB, di Kaiser Chiefs Stampa E-mail
Scritto da Enrico Vannucci   
martedì 21 ottobre 2008

Yours Truly, Angry Mob non è Employment. Quindi, se siete affezionati a quel disco, come il sottoscritto, dimenticatevelo. In questo secondo effort non vi è nessuna speranza di troviare un sound che si rifaccia all'album d'esordio. Se blur, che considero il gruppo a cui maggiormente si rifanno i cinque di Leeds, impiegarono un album di transizione (The Great Escape) per liberarsi del Brit-pop, i Kaiser Chiefs passano direttamente da un suono e un ambientazione molto british a un rock più diretto, meno sfarzoso, più cupo e certamente più incazzoso. Come già il titolo e la seconda traccia dell'album, The Angry Mob, suggeriscono, il sentimento che qui guida le note è proprio l'anger, la rabbia. Per certi versi il sound che esce fuori da questo album, prodotto da Stephen Street, sarebbe più lecito aspetterselo da The Horrors (vedi My Kind Of Guy) - come dimostra anche il new look di cappotti, maglie, scarpe, giubbotti e pantaloni di rigosoro colore nero che ha accompagnato l'uscita del disco - che non da Ricky Wilson e compagni. Naturalmente tra gli esponenti del Garage/Punk/Surf londinese e i Kaiser Chiefs continuano a sussistere le dovute differenze: troviamo nuovamente gli urletti del cantante, ma più in lontananza, missati con lo sfondo, la chitarra ora suona soprattutto assoli, le tastiere risultano più cupe e invisibili. Tre quarti d'ora di (Brit?)-Rock tra cui spiccano le ultime due tracce: Try Your Best e Retirement, il primo un pezzo lento che ricorda l'evoluzione di blur (è inevitabile doverli sempre citare!) durante il periodo post Brit-pop, il secondo una canzone che riprende di più le ritmiche Brit ma che, però, le supera, portandole oltre il genere e mescolandole con qualcos'altro, dichiarandone, così, la morte. Alcune canzoni potrebbero essere state scritte da Graham Coxon (pensa un pò!) e inserite in uno dei suoi ultimi due album (stranamente prodotti sempre dallo stesso Stephen Street) come ad esempio Everything Is Average Nowadays o High Royds. Boxing Champ è la mosca bianca tra le tredici tracce per due semplici motivi: è cantata da Nick Hodgson, batterista e songwriter, e, insieme a Learnt My Lesson Well, compone un distico di canzoni che si rifà - la prima con il giro di tastiere e la seconda con il ritmo sbarazzino - alle sonorità anglosassoni più pure (si veda la voce "The Beatles post-Revolver Era", obviously). E' facile notale come nell'album vi siano diverse canzoni con un ritornello facilmente orecchiabile e ripetitivo che invitano a cantare - Ruby, The Angry Mob e Heat Dies Down - ma, a differenza di Employment, queste non invogliano, ad eccezione forse della prima, a saltare sulla sedia e iniziare a menare il culo (in gergo: ballare). Love Is Not A Competition (But I'm Winning) e I Can Do Without You sono due belle ballate ritmiche per le quali vale lo stesso discorso appena concluso. Thank You Very Much si tratta della continuazione naturale di I Predict A Riot alla quale si rifà spudoratamente, soprattutto nelle prime note che il sintetizzatore emette. In breve: com'è questo disco? Non il migliore targato 2007 ma sicuramente positivo. Sicuramente meno immediato rispetto all'esordio ma pronto ugualmente a occupare il cuore di chi lo ascolta.



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