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BROKEN BOY SOLDIERS, di The Raconteurs Stampa E-mail
Scritto da Enrico Vannucci   
martedì 24 giugno 2008
Questo album è stato sicuramente uno dei migliori dell'anno 2006, secondo forse solo a Whatever People Say I Am, That's What I'm Not di Arctic Monkeys. Il side project di Jack White e Brendan Benson con Patrick Keeler e Jack Lawrence dei Greenhornes è molto più di un progetto secondario: è un vero capolavoro. Non si sentiva una musica dotata di tali sonorità dalla fine degli anni Sessanta, Beatles post-Revolver per intenderci, e dai primi anni Settanta, Led Zeppelin ed Eric "Slow hand" Clapton, ovvero da molto, molto tempo. Tutto il disco suona divinamente, presentando all'ascoltatore un variegato bagaglio di pezzi rock, ballate e quant'anche qualcosa di più psichedelico. Sembra davvero di essere tornati indietro di quasi quarant'anni, a un mondo musicale completamente diverso da quello odierno, dominato da tonalità quasi all'opposto di quelle presenti su Broken Boy Soldiers. Il primo singolo rilasciato, nonché prima traccia dell'intero album, è stato Steady As She Goes. La canzone è caratterizzata da un ritornello davvero accattivante che ben presto entra nel cervelo di chi lo ascolta. Anche il video musicale, assai divertente e dal tono sopra le righe, è un must see. Se proprio dobbiamo trovare una pecca a tuttto ciò, si deve segnalare al durata: 33 minuti sono davvero troppo poch. Il disco, vista la sua bellezza, si conclude troppo presto.


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