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JULIE & JULIA di Nora Ephron Stampa E-mail
Scritto da Chiara Fiorentini   
venerdì 20 novembre 2009
 JULIE & JULIA di Nora EphronJulie & Julia, di Nora Ephron

USA 2009

 

Con Meryl Streep, Amy Adams, Stanley Tucci, Chris Messina

 

Voto:

6,5

Sceneggiatura di: Nora Ephron e Julie Powel

SINOSSI: Julia Child si trasferisce in Francia, per l’esattezza a Parigi, e Julie Powel invece nel Queens a New York. La ricerca di qualcosa che possa farti star bene e ritrovare la pace e il conforto per entrambe si rivela nella cucina, luogo della donna per eccellenza (?). l’una, la prima, interpretata da Meryl Streep, negli anni cinquanta arriverà a scrivere un libro di cucina francese per gli americani, l’altra nel 2002 cercherà di trovare un modo per tirarsi su e uscire da un periodo di depressione scrivendo un blog che documenti come, in 365 giorni riuscirà a preparare le 524 ricette del libro scritto molti anni prima dalla sua quasi omonima per nome Julia. Vicende familiari si snoderanno del corso di questo anno, per una favola non troppo favola - è infatti ispirata a una storia vera - diretta da una regista che già tanto ci aveva fatto sognare e divertire con Harry ti presento Sally.

La gola, ce l’ha da sempre insegnato la religione cattolica, è un peccato capitale. Lasciarsi andare ai piaceri del gusto, lasciarsi tentare dallo stupendo sapore di un piatto ricco di burro (che già da solo è una prelibatezza per il palato), abbandonarsi ai piaceri della cucina… tutto questo è peccato. Ma il  vero peccato è non goderne. La stessa filosofia la segue Julia la quale - donna in carne e perciò già da prima amante del cibo -  giunta a Parigi cerca una via di fuga dalla solitudine attraverso un corso professionale del Cordon Bleu (importante scuola di arte culinaria). Arriverà a realizzare se stessa, pubblicare un libro e condurre un programma di cucina, ma questa è storia: storia dell’editoria e della televisione americana. Julia Child, infatti, per gli americani è un’istituzione, figura conosciuta da tutti, la donna che ha cambiato il modo di fare cucina in America. Amava dire: «The only time to eat diet food is wile you’re waiting for the steak to cook» ovvero, traducendola «Il solo momento buono per consumare cibi dietetici è mentre si aspetta che la bistecca sia cotta»1. È talmente tanto un’istituzione in America che è stata pure oggetto di imitazione: Olaf il cuoco svedese  dei Muppets.

Donna annoiata a Parigi, Julia, non può accontentarsi di semplici corsi da modista o di bridge, deve riuscire a capire come si cucinano quei fantastici piatti che lei ama così tanto. Iscrittasi al corso per cuochi professionisti (corso frequentato esclusivamente da uomini normalmente) diventerà ben presto, con tanto impegno e tenacia, la migliore del corso, mantenendo pur sempre una collana di perle attorno al collo. Infatti Julia Child non aveva mai desiderato la gloria - nemmeno quando inizia a scrivere il libro che l’ha resa famosa - è la passione a muoverla. Non è mai stata una donna in carriera, ma una donna che è prima di tutto una moglie con un hobby, ovvero la cucina. Non stiamo quindi parlando di rivincita dei sessi, di rivalsa delle donne sugli uomini, di femminismo. Julia è stata in Francia negli anni cinquanta, in piena guerra fredda (a causa di un loro viaggio in Cina, il marito di lei - interpretato da un magnifico Stanley Tucci – sarà pure messo sotto inchiesta). Negli anni cinquanta la donna non era ancora emancipata, e, per quanto il marito la ami alla follia, nel momento in cui lei è stremata per aver ultimato il libro lui le domanda: «Cosa si mangia per cena?». Julia si conferma quindi in primo luogo la classica moglie americana che insegnerà a cucinare a migliaia di altre mogli e donne americane.

Nel Queens vive invece Julie, giovane ragazza che ha sempre desiderato di fare la scrittrice senza riuscirvi. Frustrata dal lavoro e dalle amiche realizzate e affermate, decide di portare a termine qualcosa nella sua vita, lanciarsi in un impresa titanica: cucinare tutte le ricette del libro di Julia in un anno e tenere un blog aggiornato giornalmente in cui racconta la sua giornata e le sue avventure ai fornelli. Le cose non inizieranno bene ma Julie non mollerà facilmente. Se effettivamente riuscirà a completare il suo progetto non lo diremo - non è giusto svelare troppo - ma anche in questo caso si tratta di storia, dal blog è infatti stato tratto un libro e dal libro l’omonimo film di cui stiamo parlando (di cui Julie Powel è pure sceneggiatrice).

Come dicevamo la cucina e il cibo quindi, in questa pellicola, hanno un ruolo fondamentale. In effetti si passa un buon 70% del film a cucinare ed è difficile non ritrovarsi lo stomaco brontolante e desideroso di assaggiare tutti quei manicaretti. La cucina quindi, per quanto non diventi veicolo di un ideologia femminista, rappresenta il luogo in cui si sta bene. Se Julie inizia questa sfida è, non a caso, perché ama cucinare. Probabilmente se avesse amato dipingere non si sarebbe parlato né di cucina né, tanto meno, di Julia Child. La verità è che questa pellicola più che parlare di cibo parla di passioni, parla di come le piccole cose che ci fanno stare bene possano salvarci: una corsa nel parco, un giro per la città, un film al cinema o, ovviamente, un ora in cucina. Quando le cose si mettono male e tutto sembra nero, sono queste piccole cose che riescono a rendere migliore una giornata e a risollevare il morale.

Quest’ultima pellicola di Nora Ephron è un piccolo film divertente e piacevole, anche se talvolta un po’ troppo zuccheroso e retorico. Con una Meryl Streep magnifica e, al solito, memorabile nella sua interpretazione e una Amy Adams che non è in grado di reggere il confronto ma che tutto sommato riesce a cavarsela. Un film che, probabilmente, può essere più facilmente apprezzato da un pubblico femminile, o da uno che, quantomeno, sappia accettare e sopportare di vedere circa due ore un film quasi interamente interpretato da donne con un filo di perle attorno al collo, che parlano di cose da donne e cucinano. 



1www.wikipedia.it


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