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Bertacchi: “Vado da solo. E Caselli mi porta bene” Stampa E-mail
Scritto da Laura Corallo   
giovedì 28 maggio 2009
Intervista a Massimo Bertacchi, ex rappresentante di spicco dal PdL, ora candidato sindaco con la lista civica ‘Amare Sassuolo’ : “Il metodo che ha usato il PdL con me? Né liberale né democratico. E ora propongo le mie idee”.
Sull’eventuale ballottaggio: “Caselli ha detto che i miei voti non gli interessano…”


Massimo Bertacchi
Massimo Bertacchi
Egregio Bertacchi, ha suscitato non pochi clamori la sua decisione, a poco più di un mese dal voto, di uscire dal suo partito, il PdL, e di candidarsi a Sindaco di Sassuolo con una nuova lista civica: "Amare Sassuolo". Lei ha accusato il PdL di autoritarismo e scarsa democrazia. Quali sono state le motivazioni che l'hanno spinta ad abbandonare il suo partito dopo tanti anni?
Sono uscito dal PdL non per dissidi interni ma in seguito alle decisioni prese dai vertici del Partito a Roma in merito a chi guiderà Modena. Chiarisco che il mio dissenso non è rivolto alla nomina di Isabella Bertolini come Coordinatore Provinciale del PdL di Modena, bensì al metodo utilizzato. Ritengo infatti che non si possa mandare all'aria una squadra costituita da un gruppo provinciale di 40 persone che ha lavorato bene per un anno e mezzo, a poche settimane dalla chiusura della campagna elettorale. Esattamente quello che è stato fatto. Per me questo non è un partito liberale e democratico. Ed è per questo che ne sono uscito e come libero cittadino mi sono presentato alla città proponendo le mie idee.
Lei però era assente anche alla presentazione ufficiale di Luca Caselli, nonostante  fosse ancora un componente del PdL a tutti gli effetti . La sua intenzione di uscire dal partito era già nell'aria?
Assolutamente no. Ma in quel caso, mi è stato specificamente richiesto di non partecipare alla presentazione. E la richiesta non è partita dal candidato sindaco Luca Caselli ma da altri esponenti. A proposito di libertà e democrazia...
Caselli l'ha provocata dicendole che alle elezioni non raggiungerà  il 3% al primo turno. Qual è il suo obiettivo numerico? Con quanti voti si direbbe soddisfatto?
Devo dire che Caselli mi ha portato fortuna perché inizialmente aveva pronosticato che non avrei raccolto le firme necessarie alla costituzione della mia lista, mentre invece ne ho raccolto il doppio di quelle necessarie. Diciamo che non escludo nulla a priori. E non mi pongo limiti perché il mio lavoro è finalizzato alla mia elezione a Sindaco di Sassuolo. E a questo scopo cerco di ottenere nella mia città il massimo consenso possibile.  
Perché un sassolese di centrodestra dovrebbe mettere la croce sulla sua lista, invece che su quella di Caselli o Scalabrini?
Perché il mio programma è fatto di idee concrete, di cose da fare per la città  e che non sono né di destra e né di sinistra. Io mi presento apoliticamente. Generalmente al primo turno gli elettori premiano le idee mentre il ballottaggio rappresenta il vero e proprio voto politico. Chi apprezza il mio progetto politico mi darà il voto al primo turno mentre ritengo improbabile andare al secondo turno.
Ipotesi ballottaggio: nel caso di un Pattuzzi vs Caselli, ha già pensato quale posizione prendere?
Come ho precisato in altra sede, nel caso di ballottaggio il mio appoggio andrebbe alla lista del primo candidato presente in ordine alfabetico, ovvero la coalizione guidata da Luca Caselli. Ma a questa mia posizione Caselli ha risposto che i miei voti non gli interessano. Strano, perché in caso di ballottaggio Pattuzzi potrà contare sul sostegno di  quattro liste importanti: Udc, Rifondazione Comunista, Comunisti Italiani e il Coraggio di Cambiare di Alessio Pecoraro. Non sarà così per la coalizione di centrodestra. Ricordo che i comuni si conquistano aggregando e non dividendo le persone.
Lei ha elaborato le idee che costituiscono l'ossatura del suo progetto politico nel corso di anni di militanza politica nel partito e soprattutto come sassolese e professionista.
La scheda di Massimo BertacchiSì, e sono proposte concrete e realizzabili senza affrontare spese gigantesche ma tutte in grado di dare delle risposte e aiuti ai cittadini di Sassuolo. Per esempio potenziare l'assistenza domiciliare per gli anziani aprendo all'interno dei Servizi Sociali un apposito sportello. Poi Internet gratuito senza fili per tutti i sassolesi, il teatro Politeama come centro culturale e di aggregazione per i giovani e non come struttura privata che dia reddito. Per quanto riguarda la sicurezza non ci saranno sindaci "sceriffi" ma un più consistente utilizzo degli agenti della Polizia Municipale a pattugliare le strade e i "Vigili di Quartiere". Inoltre l'abbattimento delle barriere architettoniche, un parcheggio sotterraneo in Piazza Libertà per potenziare la ricettività del centro, misure per fronteggiare la crisi economica e tante idee per la cultura e il turismo.
Qual è la prima cosa che farebbe in caso di elezione a sindaco?
La prima cosa che farei sarebbe spostare il mio ufficio dalla sede del Comune di via Fenuzzi  a quella dell'Urp in Piazza Garibaldi. in modo che la gente  possa raggiungermi con molta facilità per parlarmi.  
Tra le tante criticità che Sassuolo presenta, esiste un problema da risolvere che abbia la priorità assoluta?
A Sassuolo non esiste un solo problema ma tanti... e le varie proposte per affrontarli vanno valutate nel loro insieme.  Per esempio oggi credo che il tema dell'emergenza economica abbia superato, nell'immaginario dei sassolesi, quello della sicurezza. Quindi occorre una attenzione particolare alle nuove fasce deboli della città.
Lei ha ideato e costituito da solo una lista civica... Sicuramente una scelta politicamente rischiosa.
Devo dire che mettermi in gioco di fronte alla mia città è stato un atto coraggioso.  Ho presentato la mia lista senza l'appoggio di partiti politici, assumendomi uno sforzo importante, dal punto di vista organizzativo e burocratico. Ma in tutto questo sono sostenuto dalla forza delle mie idee e non sono disposto a barattarle ed essere acquiescente e silenzioso rispetto alle emergenze della mia città.
Dal '94, anno della mia ascesa in politica in Forza Italia,  mi batto perché a Sassuolo si viva meglio e fare le cose che è giusto fare. Nella mia città, godo di tutta una serie di cose perché sono nato qui e mai me ne andrei. Per questo sento il dovere di restituire un po' di quello che Sassuolo mi ha dato.


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