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Scalabrini: “Sì, parlo sempre di valori” Stampa E-mail
Scritto da Francesco Martignoni   
giovedì 28 maggio 2009

Si presenta come candidato sindaco per l’UDC dopo una legislatura molto turbolenta nel centrosinistra di Pattuzzi: “Questa volta posso dire veramente quello che voglio”.
Corrado Scalabrini sarà il vero ago della bilancia tra l’attuale sindaco e Caselli? “Cambierei la politica di entrambi.” Sempre all’interno dei valori della Chiesa Cattolica


Corrado Scalabrini
Corrado Scalabrini
Egregio Scalabrini, lei si presenta con l’UDC, ma dal ’99 in poi è sempre stato di centrosinistra. Si riconosce ancora nei valori di quell’area politica?
Io vengo dal centrosinistra e non lo rinnego, ma in realtà la mia culla politica è stata prima CL e poi la DC. In un sistema bipolare come si è creato in Italia mi sono sentito più vicino alla sinistra perché non condivido la visione organizzativa della destra di oggi.
In che senso?
Non condivido affatto la visione per la quale la politica debba essere fatta da un leader e da un popolo. Credo fermamente nella democrazia rappresentativa e credo che debba esserci qualcosa tra i piani alti della politica e il popolo. Questo, a volte, deve essere educato e preso per mano.
Ha dichiarato di aver visto un po’ di tutto nella sua carriera politica, anche molte cose che l’hanno delusa. Non è stanco e scoraggiato? Perché si presenta ancora?
Perché ho la passione e questa volta posso dire veramente quello che voglio senza compromessi con nessuno.
Sì, ma sinceramente cosa si aspetta dalle elezioni? Crede di avere qualche possibilità?
So perfettamente che non diventerò sindaco. Ma anche ottenere un singolo consigliere sarebbe estremamente importante. Mi sento come un rimorchiatore in mezzo a due corazzate che combattono. Ma ha mai visto una corazzata che entra in porto da sola, senza guida, senza rimorchiatore?
Lei si sente quindi l’ago della bilancia in caso di ballottaggio?
La mia metafora non va letta così. Per me sarebbe importante entrare in consiglio comunale per iniziare a lavorare per il futuro, per cominciare a cambiare le cose rispetto alla politica sia di Pattuzzi che di Caselli.
Lei parla sempre di valori. Perché?
Perché in politica ho visto di tutto. Ambientalisti che votavano scempi ambientali, cattolici che votavano contro le idee della Chiesa. Io credo che ogni decisione, nella propria vita, vada presa in base ai propri valori più profondi. Si vive per un perché. Bisogna scoprirlo e, da lì, far partire tutto. Le decisioni che prenderei come sindaco seguirebbero lo stesso iter.
Le sue radici cattoliche la fanno aderire alla Chiesa Cattolica in ogni campo? Intendo anche i più discussi: aborto, fine vita, uso del preservativo…
Io vedo le cose esattamente come le vede la Chiesa. Poi sono disponibile al confronto e al dialogo con chiunque, di qualsiasi estrazione politica e culturale, ma io mi sento assolutamente parte della Chiesa.
Qualcosa su Caselli.
Sono rimasto molto colpito da alcune sue affermazioni, durante il faccia a faccia (organizzato dalla nostra rivista il 9 maggio scorso, ndr), riguardo agli extracomunitari e ai furti. È inconcepibile che si possano fare delle categorizzazioni del genere. Questo vuole dire, in piena coscienza, di voler fare leva sulle paure della gente.
Qualcosa su Pattuzzi.
All’interno dei partiti, soprattutto dei partiti come il suo, bisogna sapersi rinnovare. Pecoraro ci aveva provato, ma non glielo hanno permesso.
Sassuolo di che cosa ha bisogno?
Sassuolo ha bisogno di essere più family friendly.
Più in concreto?
La scheda di Corrado ScalabriniFamily friendly: se ci pensiamo, tutte le problematiche di cui si discute – sicurezza, scuola, lavoro –  sono problemi che vanno ad incidere sul budget e sulla qualità di vita delle famiglie. Io penso che la famiglia sia il primo motore della società. Se non si riesce a vedere questa cosa secondo me si può anche smettere di fare politica.
Una delle ultime cose che ha detto al faccia a faccia è stato: mi auguro di poter dire qualcosa di più sulle politiche giovanili. Prego.
Innanzitutto dobbiamo dare ai giovani la possibilità di accedere di più al mondo culturale e avvicinarli al senso religioso, inteso come spirituale. Bisogna dare loro la possibilità di lottare per i propri valori.
Sì, ma un’azione concreta?
Risolverei il problema del Fassbinder, che fa parte di quell’area grigia dove la politica e i ragazzi non si prendono le rispettive responsabilità. Proverei a capire qual è il modo giusto per dare ai giovani uno spazio dove divertirsi e fare musica e concerti, ma uno spazio vero, sano e accessibile a tutti.
Che ne pensa delle associazioni giovanili che operano sul territorio?
Penso che stiano svolgendo un ottimo lavoro, con entusiasmo e passione, ma credo anche che andrebbero riviste le modalità di finanziamento.
Lei crede che incidano molto sul bilancio comunale?
No, ma credo che si potrebbero trovare modalità di finanziamento alternative: fondi regionali o provenienti da fondazioni. Lo bene che gli sperperi che si verificano in Comune sono ben altri e, le dirò, la maggior parte di essi è dovuto all’incapacità e all’inadeguatezza di chi ricopre alcuni incarichi di responsabilità senza avere le qualità necessarie.
Lei basa la sua vita e la sua politica su valori religiosi: moschea sì o moschea no?
No.
Quindi, libertà religiosa per tutti, ma il diritto di professarla da un’altra parte…
Non è così semplice. Mi limito a dire che Sassuolo, ad oggi, non è urbanisticamente in grado di accogliere dignitosamente una moschea.

Per tutti gli altri candidati non abbiamo aggiunto ulteriori foto: spero che per Scalabrini, visto l'adesivo, ci passiate il gesto...
Per tutti gli altri candidati non abbiamo aggiunto ulteriori foto: spero che per Scalabrini, visto l'adesivo, ci passiate il gesto...
 



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